Fabriano

Truffa, bancarotta fraudolenta, operazioni inesistenti e auto-riciclaggio: denunciato un fabrianese

Molte le attività illecite contestate al professionista fabrianese dalle Fiamme Gialle della Tenenza cittadina. Altri due denunciati, si tratta di imprenditori del luogo

Macchina Guardia di Finanza

FABRIANO – Avviso di conclusione delle indagini preliminari notificato a un commercialista di Fabriano, già gravato da altri precedenti, per i reati di truffa, bancarotta fraudolenta, emissione di fatture per operazioni inesistenti e auto-riciclaggio. Medesima notifica nell’ambito dell’attività di polizia giudiziaria portata avanti dalla Guardia di Finanza della Tenenza cittadina, con il coordinamento della Procura della Repubblica di Ancona, per altre due persone. Si tratta di due imprenditori fabrianesi di cui uno in concorso per bancarotta fraudolenta e un altro per dichiarazione fraudolenta mediante uso di fatture o altri documenti per operazioni inesistenti. I proventi delle presente attività illecite, reimpiegati – con un prestanome – in Romania.

Le indagini

Secondo quanto ricostruito dalle Fiamme Gialle, il commercialista, in concorso con l’amministratore e poi liquidatore di una società fabrianese dichiarata fallita operante nel settore delle verniciature industriali, avrebbe distratto e occultato la somma totale di 37mila euro, dopo aver ottenuto un finanziamento di 265mila euro a favore della stessa azienda garantito da Cassa Depositi e Prestiti. Quest’ultima somma sarebbe dovuta essere stata finalizzata al pagamento di debiti tributari, ai sensi del cosiddetto “Decreto Sisma”, che posticipava il pagamento dei tributi sospesi a seguito del terremoto del 2016 per le imprese aventi sede in zona colpita da eventi sismici, con la concessione di finanziamenti agevolati. Invece di provvedere al pagamento delle imposte della ditta, il commercialista avrebbe proceduto alla stipula di contratti di “accollo tributario” con società terze, aventi sede nelle province di Lucca e Pistoia e quindi fuori dal cratere sismico, utilizzando le somme finanziate per pagare i debiti tributari di queste ultime e ricevendo dalle stesse, come contropartita, l’80% dei tributi pagati, 37mila euro che anziché confluire nelle casse della società, sarebbero state dirottate sui conti correnti personali del professionista di Fabriano che agiva formalmente quale delegato all’incasso per conto della stessa, poi fallita. Inoltre, sempre il commercialista, nella sua veste di liquidatore di un’altra società fabrianese, attestando falsamente di aver raggiunto un accordo “saldo-stralcio” con un istituto bancario per i crediti da questo vantati verso la predetta società, al fine di estinguere il citato debito si faceva consegnare dalla sorella di un socio, un assegno di 75mila euro, appropriandosi però della somma, invece di versarla al creditore.

Ancora, sempre nella veste di liquidatore avrebbe emesso una fattura per operazioni inesistenti per 29.000 euro a favore di altra società da questi assistita, successivamente utilizzata al fine di evadere le imposte dei redditi e IVA, ipotesi per la quale è stato denunciato anche il relativo rappresentante legale. In un’altra occasione, in concorso con l’amministratore di una società con sede a Jesi, successivamente dichiarata fallita, avrebbe distratto una somma pari a oltre 23mila euro dai conti correnti della società, mediante un bonifico con una causale di comodo. Il citato professionista, infine, avrebbe trasferito la somma di 127.000 euro provenienti dai fatti sopraesposti, su un conto corrente acceso in Romania ed intestato ad un prestanome, reimpiegando illecitamente le stesse somme in attività economiche e imprenditoriali in loco, a lui riconducibili.

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