Fabriano

Mattinata di passione per i pendolari di Fabriano

Un guasto alla linea elettrica della stazione ferroviaria di Ancona ha determinato oltre sessanta minuti di ritardo per tutti i treni della prima mattinata di oggi, 29 gennaio: tre regionali sono stati cancellati e nove limitati nel percorso

Atrio della stazione ferroviaria di Fabriano
Atrio della stazione ferroviaria di Fabriano

FABRIANO – Mattinata di passione per i pendolari di Fabriano. Un guasto alla linea elettrica della stazione ferroviaria di Ancona ha determinato oltre sessanta minuti di ritardo per tutti i treni della prima mattinata di oggi, 29 gennaio. «Non è possibile andare avanti in questo modo. Sono saltate riunioni importanti, coincidenze per andare a Bologna e Milano, visite mediche», la rabbia espressa via social network e non solo, da molti fabrianesi rimasti incastrati in questo incubo.

Dalle 6 di questa mattina, 29 gennaio, ennesima odissea per i molti viaggiatori lungo la tratta ferroviaria Fabriano-Ancona. «Dalle 6 la circolazione ferroviaria nella stazione di Ancona è rallentata per un problema alla linea elettrica di alimentazione dei treni. I convogli in viaggio registrano ritardi fino a 60 minuti. In corso la riprogrammazione del servizio ferroviario. Sul posto i tecnici di Rfi», la scarna nota apparsa sul sito di Trenitalia e che gli altoparlanti nelle varie stazioni ferroviarie hanno continuato a ripetere.

«Dovevo salire sul Regionale 21678 che da Genga passa alle 7:51 per recarmi ad Ancona per un importante riunione di lavoro. Appena arrivato in stazione ho ascoltato l’annuncio con il quale mi si informava che il treno avrebbe potuto avere fino a un’ora di ritardo. Invece – racconta un passeggero – quasi per miracolo dopo quindici minuti, il treno è arrivato e sono salito a bordo».

Dunque, un piccolo disagio, un piccolo ritardo, ma nulla più. «Onestamente, lo speravo. Invece, arrivati alla stazione di Jesi, il treno si è fermato. Siamo stati informati che non si poteva prevedere quando sarebbe ripartito. Nessun’altra spiegazione aggiuntiva».

Man mano che il tempo passava, la rabbia dei pendolari è salita esponenzialmente. «In pratica, siamo scesi tutti dal treno e ognuno si è arrangiato come meglio poteva. Io, personalmente, ho chiamato un collega che mi ha raggiunto a Jesi e insieme ci siamo diretti, con l’automobile, ad Ancona. La riunione era troppo importante e non potevo perderla».

Altri passeggeri, hanno provato ad arrangiarsi in qualche modo per non perdere visite mediche prenotate da tempo, coincidenze con altri treni per raggiungere Bologna o Milano. Altri, nonostante impegni importanti, non sono riusciti a raggiungere il capoluogo dorico ed hanno fatto rientro a casa.

«Gli unici servizi di bus sostitutivi sono stati attivati – come da comunicazione ufficiale di Trenitalia – fra Ancona e Falconara Marittima, non è possibile. Noi non contiamo nulla?», si sono domandati in molti.

La circolazione ferroviaria, solo nella tarda mattinata di oggi, è tornata progressivamente alla normalità. Alla fine, i convogli in viaggio hanno registrato ritardi medi di 60 minuti, con punte massime fino a 220 minuti, mentre tre regionali sono stati cancellati e nove limitati nel percorso.

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