Fabriano

Tecnowind: si apre la strada del concordato

L'azienda di Fabriano ha anche modificato l'utilizzo degli ammortizzatori sociali: si è passato dai contratti di solidarietà alla cassa integrazione per i circa 280 lavoratori diretti. Silenzio dal ministero dello Sviluppo economico

La sede degli uffici della Tecnowind a Fabriano
La sede degli uffici della Tecnowind a Fabriano

FABRIANO – La Tecnowind ha portato i libri in Tribunale e avviato ufficialmente la procedura per il concordato che, entro poche settimane, sarà “in continuità”. Questo per garantire, comunque, la produzione e un minimo di sostegno al reddito per i circa 280 lavoratori diretti dell’azienda fabrianese che produce cappe aspiranti.
Sono giorni sempre più agitati per la Tecnowind. La proprietà e il Cda hanno deciso, come annunciato durante l’incontro svoltosi al ministero dello Sviluppo economico nell’aprile scorso, di percorrere la via del concordato per tentare di salvare l’azienda. Il pool di banche, che vanta crediti per alcuni milioni di euro nei confronti dell’azienda, continua a non mostrarsi interessato a nuove linee di credito e, quindi, l’unica strada percorribile è rimasta, appunto, quella di portare i libri in Tribunale.

Non solo. «Al momento, senza un accordo sindacale, è stato modificato l’ammortizzatore sociale», evidenzia Pierpaolo Pullini della segreteria regionale della Fiom. «In pratica, i lavoratori non hanno più il paracadute del contratto di solidarietà che, secondo la normativa vigente, deve garantire il 30 per cento delle ore lavorative individuali e il 40 per cento come azienda. Contratto di solidarietà che scadeva nel settembre 2018. Adesso, invece, è stata aperta la cassa integrazione che scadrà nel dicembre del 2017. Questo cambio di ammortizzatore sociale doveva essere fatto prima della presentazione della domanda di concordato ed è stato motivato da parte dell’azienda con il fatto che non potevano garantire la produzione piena, nella seconda metà dell’anno, considerato l’attuale portafoglio clienti. Come sindacato abbiamo chiesto, immediatamente, alla Regione se ci siano le possibilità per accedere anche alla cassa integrazione in deroga in modo da poter avere maggiore sicurezza per i lavoratori, per più tempo. Siamo in attesa di una risposta», conferma Pullini.

In tutto ciò, silenzio dal Mise. Avevano assicurato un nuovo incontro subito dopo Pasqua. «E, invece, nulla. Noi chiediamo, a questo punto, un tavolo congiunto sia con il Mise che con il ministero del Lavoro, visto che a quest’ultimo compete la questione relativa all’utilizzo degli ammortizzatori sociali».
Infine, il capitolo dei possibili acquirenti interessati a rilevare la proprietà della Tecnowind. «Al momento, siamo fermi a notizie ufficiose: il Fondo area euro e un soggetto industriale. È probabile, comunque, che non appena si saprà del concordato, gli interessi potrebbero aumentare».

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