Fabriano

Fabriano, la storia imprenditoriale dell’apicoltore Luca Bianchi raccontata dalla Cna

L'imprenditore fabrianese: «Ero iscritto a un corso accademico di ingegneria meccanica, ero convinto che potesse essere la mia strada, poi un giorno un mio amico mi parla delle api. Due giorni dopo avevo già acquistato la tuta da apicoltore»

Marco Silvi e Luca Bianchi

FABRIANO – La storia imprenditoriale di Luca Bianchi, giovane di Fabriano preso a paradigma da parte della Cna. «Ero iscritto ad un corso accademico di ingegneria meccanica, fino a pochi anni fa ero convinto che quella potesse essere la mia strada, poi un giorno un mio amico, collega di corso, mi parla delle api. Due giorni dopo avevo già acquistato la tuta da apicoltore, 8 anni dopo eccomi qui a gestire la mia azienda agricola di miele e altri prodotti bio, nati rigorosamente nel mio terreno», racconta.

Luca gestisce l’Azienda Agricola Luca Bianchi, impresa di produzione che fa del miele, del polline e dei prodotti dell’alveare il suo “marchio di fabbrica”, ma che recentemente ha ampliato la propria produzione, inserendo anche grani di vario genere grazie al recente acquisto di un mulino a pietra, legumi quali ceci e lenticchie e alcune piante officinali. Il tutto ovviamente viene coltivato in maniera biologica nel suo appezzamento di terreno ad Argignano.

Luca Bianchi visto dalla Cna

La settimana scorsa Marco Silvi, responsabile sindacale Cna di Fabriano, ha incontrato il giovane imprenditore. «Cercando di supportare al meglio le nostre imprese tra gli strascichi della pandemia e le nuove preoccupazioni derivate dalla situazione geopolitica attuale, è nostro compito anche quello di lanciare messaggi positivi che partano “dal basso”, in questo caso proprio da un terreno nella frazione di Argignano sapientemente custodito e sviluppato da Luca e dalla sua grande passione per il territorio dove è cresciuto e per la natura che ci circonda. In un periodo storico in cui stanno lievitando i prezzi delle materie prime, anche nel settore alimentare, Luca ci insegna che la qualità di un lavoro e la passione con la quale lo si svolge hanno un valore che merita più di altri di essere riconosciuto, a maggior ragione se parte di quel valore corrisponde alla giusta valorizzazione del nostro territorio, fabrianese e dell’area montana tutta. La Cna, complice l’attuale situazione socio economica particolarmente complessa e instabile in svariati settori, vuole lanciare un chiaro messaggio che ruota proprio intorno ai concetti di “qualità”, “passione” e “fatto a casa nostra”: quando sussistono contemporaneamente questi elementi, anche l’aumento generalizzato dei prezzi fa meno paura», conclude Marco Silvi.      

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