Fabriano

Stazioni di ricarica di un’azienda privata, l’ex sindaco di Fabriano contro i pentastellati

Disparità di trattamento e potenziale danno erariale per il mancato pagamento di una società privata quotata in borsa dell’occupazione del suolo pubblico, fra i punti che non convincono l'ex primo cittadino che si augura un intervento della Corte dei conti

Stazioni ricarica Enel Energia in via Zobicco

FABRIANO – Disparità di trattamento e potenziale danno erariale per il mancato pagamento di una società privata quotata in borsa dell’occupazione del suolo pubblico a Fabriano. Questa la frecciata lanciata dall’ex sindaco di Fabriano, Roberto Sorci, all’attuale Amministrazione comunale pentastellata. Il motivo del contendere è quello relativo al protocollo di intesa firmato dall’attuale primo cittadino, Gabriele Santarelli, e la società privata Enel Energia, per l’installazione di dodici stazioni di ricarica.

«Questa storia, della realizzazione a Fabriano di una rete di ricarica elettrica, con ben 12 stazioni di ricarica e 24 parcheggi impegnati su suolo pubblico, realizzate da Enel Energia Spa mediante un Protocollo d’intesa, mi ha particolarmente incuriosito. Ma per rispondere alla mia curiosità, sono stato costretto a procurarmi il Protocollo di intesa, visto che “alla faccia” della trasparenza amministrativa, l’accordo non è pubblicato nell’Albo pretorio, come invece prevede la legge. Ma questo a mio parere, è il minimo rispetto alle condizioni contenute nel protocollo e i suoi effetti sulla collettività fabrianese», la prima stoccata dell’ex sindaco di Fabriano.

Sorci evidenzia «che la ricarica elettrica del veicolo, non sarà gratis, come invece qualche consigliere comunale immaginava e non verrà pagata al Comune di Fabriano».

Tre sono gli elementi che, a modesto di Sorci, occorre evidenziare. «Il primo è relativo alla mancata pubblicazione integrale dell’atto amministrativo, vale a dire senza il Protocollo di intesa, nell’Albo pretorio, dunque anche una problematica relativa alla legalità. Il secondo è relativo a come eludere lo spirito della direttiva europea in fatto di concorrenza e libero mercato e mettere Fabriano a rischio di una selvaggia rete di ricarica con posti riservati. Il terzo, come dare gratuitamente in concessione per otto anni il suolo pubblico a una società quotata in Borsa, per svolgere un’attività commerciale, violando norme e regolamenti, mentre tutti gli altri cittadini fabrianesi che usano il suolo pubblico come bar, ristoranti, e Associazioni varie, pagano». Si ipotizza, infatti, un danno erariale di molte migliaia di euro. Dunque, l’atto potrebbe essere messo sotto la lente di ingrandimento della Corte dei Conti.

L’ex sindaco di Fabriano, va avanti nel suo ragionamento. «Questo è il quizzone per tutti: dai Consiglieri Comunali, ai Cittadini. Sarò curioso di leggere le tante motivazioni cominciando ad esempio dal perché non è stato fatto un bando pubblico per la manifestazione d’interesse? Certo che questo accordo è veramente un atto amministrativo, a mio parere da “illuminati”, il che non mi stupisce, visto che qualcuno, non conosce neanche la differenza tra un volume e una superficie. Veramente tutto strano, forse troppa ansia da prestazioni».

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