Fabriano

Si alza il sipario sulla stagione del Teatro Gentile di Fabriano: al via con Brancaleone

Il direttore artistico Solari: «Peste, fame e miseria: Brancaleone sfidava tutto e andava avanti, senza perdersi d’animo. Non possiamo che ripartire da lui»

Lo spettacolo al Gentile, Brancaleone

FABRIANO – Si alza il sipario domani, domenica 7 novembre alle 17, sulla stagione 2021 del Teatro Gentile di Fabriano, promossa dal Comune di Fabriano con l’Amat nell’ambito del cartellone regionale Platea delle Marche Scena d’Autunno. L’appuntamento è con Brancaleone. Viaggio di inizio millennio, liberamente tratto da L’armata Brancaleone e Brancaleone alle Crociate di Age-Scarpelli, Monicelli, adattamento e direzione artistica di Giampiero Solari, con un grande cast di attori marchigiani composto da Romina Antonelli, Andrea Caimmi, Sandro Fabiani, Oscar Genovese, Paola Giorgi, Lorenzo Loris, Rosetta Martellini, Massimo Pagnoni e Francesco Trasatti, regia di Paola Galassi, regista collaboratore Oscar Genovese, prodotto da Galassie srl nell’ambito del progetto Marche inVita. Lo spettacolo dal vivo per la rinascita dal sisma.

Le anticipazioni

«Non si ferma mai Brancaleone. Ha sempre nuove sfide da compiere. Il suo incedere può sembrare lento, a volte confusionario, ma in realtà sa esattamente dove vuole andare e perché: ha una missione, è mosso dal bene. Il suo viaggio, iniziato in piena pandemia, ha toccato i comuni del cratere, colpiti dal sisma 2016. Una luce accesa nelle piazze, un momento di leggerezza con la compagnia diretta da Giampiero Solari. Una missione riuscita, vinta. Ma Brancaleone non può rimanere fermo e con Aquilante, il fido cavallo, ora è pronto a entrare nei teatri delle Marche», anticipano gli organizzatori.

«Peste, fame e miseria: Brancaleone sfidava tutto e andava avanti, senza perdersi d’animo, cadendo e rialzandosi, ridendo e lottando. Non possiamo che ripartire da lui, dal suo cavallo Aquilante, dalla sua armata, dal suo provarci. Come ognuno di noi tra macerie e Covid. Che stiamo vivendo e non più subendo», sottolinea Giampiero Solari.

Il protagonista, interpretato da Lorenzo Loris, partendo da Norcia, città ferita dal sisma del 2016 con la sua basilica diventata un simbolo, intraprende un cammino tra i comuni delle Marche incastonati tra i Sibillini che hanno voglia di rialzarsi dopo il terremoto e dopo la pandemia degli ultimi mesi. «Una compagnia di marchigiani, per uno spettacolo made in Marche. Il testo ha come base quello che nel 1998 ho utilizzato per la prima messa in scena dell’opera di Monicelli, Age e Scarpelli. È stato ripensato inizialmente per piazze e luoghi all’aperto, dando risalto alla peste, vista la battaglia in corso contro il Covid, e all’essere abbandonati, sensazione che ha vissuto chi vive tra i comuni terremotati. Il nostro Brancaleone non porta soluzioni, ma vicinanza e voglia di lottare insieme con un sorriso. Oggi, con i teatri che riaprono, abbiamo pensato a nuovi allestimenti. Anche per noi è una sfida», prosegue il direttore artistico.

Realizzare uno spettacolo teatrale con una compagnia ai tempi del Covid non è stato facile. Marchigiani sul palco, marchigiani come maestranze per uno spettacolo che non dimentica la sua missione, «dare voce ai comuni colpiti dal sisma, ma anche a chi segnato dalla pandemia vuole ritrovare serenità», conclude Solari.

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