Fabriano

Sassoferrato: una sottoscrizione per acquistare 2 caldaie per le suore del Monastero di Santa Chiara

Organizzata una sottoscrizione da un gruppo di amici delle Sorelle Povere del Monastero per sostenerle attraverso la sostituzione delle due caldaie malfunzionanti

L'ingresso del convento

SASSOFERRATO – Un aiuto per le suore del monastero di Santa Chiara a Sassoferrato. Organizzata una sottoscrizione da un gruppo di amici delle Sorelle Povere del Monastero per sostenerle attraverso la sostituzione delle due caldaie malfunzionanti. Nascosto nei vicoli del Castello, nella via medievale Bentivoglio a Sassoferrato, c’è il Monastero di Santa Chiara dove vive dal XIII secolo la fraternità di Sorelle Povere.

La sottoscrizione

Il Monastero fu fondato nel 1253, probabilmente dalla cugina di Santa Chiara, la contessa della Genga, ed oggi è gestito da sette Sorelle povere che condividono la Parola di Dio e lo fanno alla guida di un intelligente progetto di accoglienza e di ospitalità. Seguono la Regola di Santa Chiara: «Osservare il santo Vangelo del Signore nostro Gesù Cristo, vivendo in obbedienza, senza nulla di proprio e in castità». L’espressione Sorelle Povere è importante. Racchiude un progetto di vita quello di «abitare insieme come sorelle, figlie dell’unico Padre Celeste, in povertà e umiltà, come pellegrine e forestiere, seguendo le orme di Cristo che, da ricco si fece povero». Oggi, la piccola comunità vive in letizia la Regola ma, purtroppo, con tanti disagi materiali che impongono seri lavori di ristrutturazione e più di tutto la sostituzione delle 2 caldaie da 100 kw a servizio dell’ala dove vivono. «È inverno e sono senza riscaldamento», scrivono nel loro appello gli amici delle suore lanciando la sottoscrizione: BCC Pergola, Monastero di Santa Chiara di Sassoferrato, Iban: IT 74 C 08731 37590 000030195467. «Il vostro contributo consentirà alle suore di rimanere in uno dei borghi eletti tra i Borghi più belli d’Italia, il Castello di Sassoferrato.

Lo scrigno

La chiesa di Santa Chiara è lo scrigno di un piccolo Santuario diocesano che custodisce la venerata effigie della Madonna col Bambino. Un’immagine prodigiosa che, sostengono molte famiglie, ha regalato miracolose guarigioni. La sua storia risale al XVIII secolo quando era venerata da una suora, Suor Chiara Maria, che aveva il dono di vedere e di parlare con la Santa Vergine. Desiderando che la lampada ardesse sempre, la sorella pregò la Madre di Dio e l’ampolla si riempì per quindici giorni di un olio che aveva anche effetti curativi. Una notte, la Madonna garanti alle suore e a chi l’avrebbe invocata aiuto e protezione e chiese alle Clarisse una cappella a lei dedicata. L’immagine prese il nome di “Madonna delle Grazie” e fu il Marchese Giovanni Battista Ercolani, uomo di pietà e grande generosità, originario di Pergola che la finanziò. Il santuario venne inaugurato il 28 giugno 1752. Due secoli più tardi, in segno di riconoscenza a Maria per la fine della guerra, le sorelle anticiparono il secondo centenario dell’inaugurazione al 1947. I cittadini vi aderirono con entusiasmo e l’immagine della Vergine fu portata in processione dal Castello al Borgo, in mezzo al popolo in festa. Nel 1950 l’effigie fu decorata con una corona d’oro, che la dichiarava Regina di Sassoferrato. La Madonna ha realizzato tanti fatti prodigiosi e guarito molte persone. In molti la pregano in questa pandemia.

La chiesa di Santa Chiara

L’accoglienza

Le sorelle offrono a tutti la possibilità di un contatto con la Parola di Dio e un’esperienza spirituale intensa. Le Sorelle sono aperte all’accoglienza di singoli o gruppi. La loro foresteria è aperta, in modo particolare, a chi desidera vivere spazi di silenzio, riflessione, ritiro, formazione condividendo qualche momento di preghiera e/o confronto con le sorelle clarisse. La fraternità vive di offerte e non stabilisce alcuna quota fissa per l’ospitalità. Sul piano spirituale, accompagnano i fedeli nelle devozioni, a capire lodi, vespri e preghiere rendendo così ancora più consapevole il contatto con Dio. Sul piano pratico, hanno ricavato due foresterie dall’edificio. La prima “Santa Chiara” si compone di quattro camere, tre bagni e una piccola cucina e dispone di quindici posti letto. La seconda, “Il Cantico” ha cinque camere con bagno ed offre un totale di 12 posti letto ed un salone ampio particolarmente adatto per i grandi gruppi.

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