Fabriano

A rischio la diabetologia a Fabriano: si attende la Conferenza dei Sindaci

Il sindaco, Gabriele Santarelli, scrive al direttore dell’Area Vasta 2, Giovanni Guidi: «Situazione precaria, per l'ennesima volta un servizio a termine che non si sa come e se verrà mantenuto»

FABRIANO – Torna di nuovo a rischio la sopravvivenza dell’ambulatorio di diabetologia dell’ospedale Engles Profili di Fabriano. Il sindaco, Gabriele Santarelli, scrive al direttore dell’Area Vasta 2, Giovanni Guidi.

Nella missiva, il primo cittadino fabrianese evidenzia «la situazione precaria che per l’ennesima volta coinvolge il servizio di diabetologia. Ciclicamente ci troviamo nella condizione di avere un servizio a termine che non si sa come e se verrà mantenuto con grandi disagi e preoccupazioni per tutti i pazienti del nostro vasto territorio». In questo momento la preoccupazione scaturisce dal fatto che il medico Alessandro Micillo, che ha preso servizio il primo dicembre del 2018, pare che dovrà lasciare il servizio nei primi giorni di novembre, lasciandolo così scoperto e, quindi, a rischio chiusura il centro.

«Chiedo di conoscere la situazione di questo servizio e di prevedere una programmazione in grado di dare certezze agli utenti che da alcuni anni vedono in costante rischio un presidio per loro così importante», conclude la lettera il sindaco pentastellato di Fabriano. Non è escluso che si possano avere maggiori delucidazioni il 24 settembre prossimo quando si svolgerà la prossima riunione della Conferenza dei Sindaci.

Solo qualche mese fa, in molti avevano esultato per l’ingresso di Alessandro Micillo, anche e soprattutto perché sono tanti i pazienti non solo di Fabriano che usufruiscono di questo importante servizio. Eppure, dopo neppure un anno sembra essere tornati punto a capo, con l’ambulatorio di Diabetologia dell’ospedale Engles Profili di Fabriano che sembra avere le ore contate.

Una sanità territoriale che deve fare i conti con tante criticità: Punto nascita chiuso dal febbraio 2018; Pediatria trasformata in un mero ambulatorio con solo sei ore al giorno, fine settimana esclusi, di presenza dello specialista; un’estate passata con accorpamenti di reparti e razionalizzazione dei posti letto; adesso di nuovo a rischio l’ambulatorio di Diabetologia. Urge una risposta concreta, a tutti i livelli.

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