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Sanità: il coordinamento della zona montana del Pd bacchetta la Regione

Chiesto l’avvio di un confronto da parte dei circoli democratici sul Piano Sanitario Regionale che possa portare all’istituzione di un’Area vasta interprovinciale montana

L'ospedale Engles Profili di Fabriano
L'ospedale Engles Profili di Fabriano

FABRIANO – I circoli del Partito Democratico del coordinamento della Zona montana della provincia di Ancona alzano la voce e “bacchettano” la Regione Marche e il loro stesso partito a livello regionale. Chiedono l’avvio di un confronto sul Piano Sanitario Regionale che possa portare all’istituzione di un’Area vasta interprovinciale montana per salvaguardare gli interessi di tutti i comuni dell’entroterra marchigiano. Per dare maggiore forza a questa richiesta hanno trasmesso l’ordine del giorno approvato all’unanimità dal consiglio comunale di Fabriano e sottoposto all’attenzione dei Sindaci dei territori dell’Appennino, in merito all’opportunità della costituzione di un’Area Vasta Montana, come forma di organizzazione autonoma della sanità dell’entroterra.

I Democrat del coordinamento della Zona Montana fanno pesare il loro essere maggioranza di governo a livello marchigiano e decidono di intervenire in un dibattito molto sentito nell’entroterra, quello relativo alla sanità e alle continue e costanti penalizzazioni in atto, a partire dal depotenziamento dell’ospedale Engles Profili di Fabriano. Per farlo, hanno deciso di predisporre un apposito documento. «Ribadiamo l’importanza fondamentale di rispettare quanto prescritto dallo Statuto della Regione, che individua nello sviluppo delle aree interne, nella loro difesa e salvaguardia uno dei compiti fondanti della stessa Regione sul piano concreto. Constatiamo una generale caduta dell’attenzione sulle problematiche delle aree interne, in un dibattito politico e istituzionale dove non vengono tenuti in debita considerazione le esigenze delle aree interne. Purtroppo si dà per scontato il movimento che porta al trasferimento della popolazione dalla montagna alla costa facendo figurare nel giro di pochi anni l’abbandono della montagna come una prospettiva realistica. Il terremoto e i ritardi nella ricostruzione, ma anche la mancanza di una visione strategica e le decisioni che si prospettano sul piano Sanitario rappresentano un pericolo concreto e reale per lo sviluppo delle aree interne e rendono ancora più precaria la presenza umana in questi luoghi. Non possiamo ridurre tutto alla logica dei numeri. Noi contestiamo fermamente questa logica che si sta perseguendo perché sbagliata, alla fine più costosa e ingiusta socialmente», il j’accuse rivolto ai vertici del loro stesso partito e, soprattutto, alla Giunta regionale.

Quindi, l’allegato odg approvato all’unanimità dal consiglio comunale di Fabriano con il quale si richiede l’istituzione di un’Area Vasta montana per garantire «un sistema di servizi sanitari universalistico ed equo, radicato nelle comunità locali e rispettoso delle esigenze e della composizione del territorio, che garantisca servizi sanitari e socio-assistenziali adeguati». Questo per contrastare lo spopolamento e dare una risposta concreta anche ad altre problematiche quali la crisi economica e contribuire a risollevare vaste zone dell’entroterra marchigiano duramente provate dal sisma dell’agosto-ottobre 2016.

Per questi motivi i Circoli Pd della Zona montana ritengono imprescindibile l’avvio di un confronto con la Regione «in merito alla creazione di un’area vasta montana,  ovvero di un’azienda sanitaria interregionale montana, seguendo anche l’esempio delle regioni Lombardia – Veneto – Emilia Romagna, che stanno già lavorando in accordo con il Ministero a un ospedale interregionale montano con la Regione Umbria, perché si possa garantire parità di condizioni di accesso alla sanità pubblica da parte di tutti i cittadini della Regione Marche, compresi quelli che vivono in zone montane o disagiate. Ciò al fine di evitare disparità di trattamento su diritti fondamentali della persona, quale il diritto alla salute».

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