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Ristopro Fabriano in A2, coach Pansa: «Morti e risorti cento volte»

Il capitano Daniele Merletto: «Stagione assurda e bellissima, abbiamo posticipato di un anno la promozione che sono certo avremmo conquistato già nel campionato scorso se non fosse stato interrotto»

Il presidente Fip Davide Paolini mentre, mercoledì 23 giugno, consegna al capitano della Ristopro Fabriano, Daniele Merletto, il trofeo per la promozione in serie A2

FABRIANO – I fuochi d’artificio a conclusione della festa per la promozione in serie A2 svoltasi ieri sera, giovedì 24 giugno, in collina presso la tenuta della famiglia Di Salvo (sponsor e presidente) – con squadra, staff e addetti ai lavori – hanno fatto anche da epilogo a questa straordinaria stagione della Ristopro Fabriano

I giocatori da oggi lasceranno la città per le meritate vacanze, dopo il “rompete le righe” annunciato ieri. Gli ultimi a partire saranno i più giovani che devono sostenere l’esame di maturità, come Di Giuliomaria (stamattina, in bocca al lupo!). 

Già domani mattina, sabato 26, la società si rimetterà al lavoro con la prima riunione perché le “gatte da pelare” sono tantissime in vista del prossimo campionato nella categoria superiore: il problema più grosso che i dirigenti dovranno affrontare è il palasport, visto che il PalaGuerrieri non è più disponibile per guai strutturali e il palasport di Cerreto d’Esi (dove i cartai hanno concluso questa stagione) con i suoi 920 posti non è utilizzabile per la serie A2 (ne servono almeno 2.000). Dove andrà a giocare la Ristopro Fabriano? In un apposito servizio, domani esamineremo le varie possibilità.

Nel frattempo, microfono ai protagonisti della promozione in A2, per ripercorrere questa stagione che ha riportato il basket fabrianese nella seconda categoria nazionale dopo tredici anni.

«É stata una stagione incredibile – il commento di coach Lorenzo Pansa, artefice dell’impresa –. Siamo morti e risorti cento volte». Il tecnico piemontese si riferisce alle numerose traversie affrontate nel corso degli ultimi dieci mesi, che puntualmente ripercorre.

Il presidente fabrianese Mario Di Salvo tiene in mano il trofeo della promozione in A2, al suo fianco coach Lorenzo Pansa (secondo da destra)

«Siamo morti dieci giorni prima dell’inizio del campionato – ricorda Pansa -, quando fummo colpiti dal primo caso di Covid, ma siamo risorti subito al modo giusto. Abbiamo avuto un momento difficile quando abbiamo perso con Montegranaro in casa il 24 gennaio, ma poi la settimana dopo c’è stata forse la svolta della stagione regolare vincendo a Teramo (da lì in poi otto successi di fila, nda). Il 24 marzo quando siamo stati tutti chiusi in casa per un mese, positivi e con sintomi Covid. Siamo risorti e abbiamo conquistato il primo posto in classifica. Siamo morti un’altra volta quando siamo andati sotto 2-0 in casa con San Vendemiano in semifinale, ma poi siamo andati a riprenderci la serie da loro. Siamo morti ancora a -19 in gara 5 con San Vendemiano, ma abbiamo reagito e ci siamo conquistati la finale».

E in finale ci sono state molte altre emozioni… «Le prime due partite vinte ampiamente con Cividale forse avevano illuso che fosse tutto facile, ma le seconde due perse hanno riportato tutti sulla terra – dice coach Pansa. – Ad ogni modo, se avessi dovuto scommettere qualcosa su gara 5, avrei scommesso su Fabriano, proprio per quello che ha passato e che ha saputo superare. La forza del nostro gruppo è che ogni volta che contava, c’è stato. Dedico questa promozione ai tifosi, al club, al presidente e a noi stessi perché non ci siamo mai tirati indietro».

Sulla stessa lunghezza d’onda il capitano Daniele Merletto. «É stato un cammino assurdo e bellissimo – dice il play nativo di Matera – ma la cosa più importante è stata aver riportato Fabriano in A2. E stupendo è stato conquistare la promozione davanti al nostro pubblico: giuro che non lo abbiamo fatto a posta…», scherza Daniele. 

Il capitano, alla seconda stagione in biancoblù, ha poi un pensiero per i compagni dell’anno scorso. «Abbiamo solo posticipato di una stagione la promozione che sono certo avremmo conquistato già nel campionato scorso se non fosse stato interrotto – dice Merletto: – per questo dedico il successo anche a loro: Francesco Fratto, tra l’altro anche lui promosso in A2 con Chiusi, Niccolò Petrucci ed Edoardo Fontana, anche loro promessi in A2 con Nardò, e poi Maurizio Del Testa, Luigi Cianci, Alfonso Zampogna, Angelo Guaccio, Orazio Cutugno. E ovviamente al grande “Lucio” (ovvero Luciano Corradini, collaboratore della società sempre al fianco dei ragazzi, nda)».

Merletto, infine, ha un pensiero anche per se stesso. «Sono qui a Fabriano ormai da due campionati – ricorda: – quest’anno non ho iniziato la stagione benissimo come l’anno scorso, mi hanno anche un po’ criticato, ma a volte le critiche sono costruttive. Del resto, si sa, quando si viene a giocare a Fabriano sei sempre sotto la lente d’ingrandimento, è una piazza esigente. Ma poi quando vinci… è bellissimo!».