Fabriano

Rischio coesione sociale per la Fiom a Fabriano

L’appello della Fiom alle Istituzioni. Il responsabile territoriale Pierpaolo Pullini e il segretario generale della Fiom di Ancona Tiziano Beldomenico pongono l’accento su tre realtà industriali territoriali

Pierpaolo Pullini (Fiom)

FABRIANO – Rischio coesione sociale a Fabriano per il perdurare della crisi economica e occupazionale, l’appello della Fiom alle Istituzioni. Il responsabile territoriale Pierpaolo Pullini e il segretario generale della Fiom di Ancona Tiziano Beldomenico pongono l’accento su tre realtà industriali territoriali.

Si parte dalla JP Industries. «Dall’incontro del 13 novembre prossimo ci si aspetta che si arrivi definitivamente a una risposta sulla certificazione del piano industriale. Se così dovesse essere, sarebbe irresponsabile da parte del sistema bancario non finanziare un progetto industriale che può garantire centinaia di posti di lavoro. Inoltre, la proroga della cassa integrazione a tutto il 2018 rappresenta uno strumento indispensabile per una eventuale start up che comunque non può più essere rimandata».

Preoccupazione anche per la Whirlpool. «La deludente chiusura della trimestrale di bilancio, porterà conseguenze anche nell’area Emea. Si registrano sofferenze sulle vendite, perdite di quote di mercato, e calo degli utili. Le dichiarazioni della multinazionale americana destano molta preoccupazione in quanto intervenire sui prezzi significa di solito abbandonare alcune produzioni a bassa marginalità, mentre quando si parla di riduzione di costi fissi, troppo spesso si è inteso tagliare posti di lavoro: non è detto che sia questo che Whirlpool abbia in mente, ma ad oggi non conosciamo le strategie che l’azienda intende perseguire. È necessario quindi in tempi rapidissimi la convocazione del tavolo al Mise per verificare cosa ancora non si è completato e cosa non ha funzionato nell’integrazione».

Infine, la vertenza Tecnowind. «La Fiom ha già dichiarato di non essere disponibile a firmare un accordo che preveda licenziamenti forzosi, ma siamo disponibili a confrontarci per valutare tutte le strade da perseguire per ridurre il numero di esuberi, 140, e di conseguenza salvare il maggior numero di posti di lavoro possibile. In attesa di essere convocati per avere informazioni riguardanti gli incontri del 30-31 ottobre con i possibili acquirenti, chiediamo il ritiro della procedura di mobilità, auspicando che gli intendimenti raggiunti con le Istituzioni al tavolo del Mise riguardanti ulteriori ammortizzatori sociali, possano concretizzarsi nel più breve tempo possibile. È indispensabile un’azione sinergica da parte di tutti evitando di lasciare soli i dipendenti».

A fronte di queste tre grandi vertenze, secondo la Fiom, esiste un vero e proprio problema, che riguarda Fabriano e non solo, in merito alla scadenza ormai prossima degli ammortizzatori sociali per le aziende in crisi che li hanno usato in maniera continuativa e per le piccole aziende vista la quasi attuale impossibilità di accesso agli ammortizzatori in deroga. «È necessario che questo diventi un problema di carattere generale che rischia di compromettere la tenuta complessiva del sistema industriale del Paese, compreso il territorio di Fabriano».

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