Fabriano

Rifondazione comunista all’attacco del progetto Quadrilatero

Il partito di sinistra punta il dito contro il raddoppio della statale 76: «Un’opera di grande impatto ambientale, di enorme impegno finanziario e di scarsissima utilità. Era meglio investire altrove queste risorse»

Lo svincolo di Campodiegoli

FABRIANO – Duro affondo del comitato regionale di Rifondazione comunista nei confronti della Quadrilatero, ormai in dirittura d’arrivo. Un progetto, quello del raddoppio della SS. 76, che il distretto industriale fabrianese invoca da tempo, anche per ridurre il gap infrastrutturale che tanto sta pesando in questa fase di crisi. Di tutt’altro parere, il partito comunista, convinto che l’atteso ampliamento della carreggiata serva a ben poco.

«Flop Quadrilatero. Torna di nuovo al centro dell’attenzione la Quadrilatero. La denuncia di Legambiente Marche, la richiesta di sospendere l’intervento della “bretella” di collegamento tra Fabriano e la statale 77, riapre la riflessione, temiamo purtroppo tardiva, su un’opera di grande impatto ambientale, di enorme impegno finanziario, di scarsa, anzi scarsissima utilità, prova ne sia il fallimento totale delle cosiddette, “aree leaders”, cioè quei terreni che le nuove arterie avrebbero dovuto valorizzare e che si sarebbero dovute riempire di fabbriche e di attività economiche, così appetibili da finanziare per intero l’opera», si legge nella nota di Rifondazione comunista.

«È evidente così non è stato, tanto che il costo ha pesato tutto sull’erario pubblico e i danni ambientali e anche economici, vista che la nuova arteria ha tagliato fuori decine di località e il piccolo commercio che vi insisteva, resteranno irreversibili. Senza dire di quanto e come quelle risorse sprecate nella “Quadrilatero” avrebbero potuto essere volano per opere, pensiamo al mai finito raddoppio della linea ferroviaria Orte-Falconara, alla riapertura della Fano-Urbino, alla risistemazione e ammodernamento delle strade Provinciali, oggi per altro in gravissimo dissesto, che meglio avrebbero corrisposto e che, purtuttavia restano indispensabili, ad una logistica utile per l’economia regionale fatta di distretti, e con grandi potenzialità nell’artigianato, nell’agricoltura di qualità, nel turismo, come, paradossalmente, la grande sventura del terremoto ha dimostrato quando azioni intelligenti come “Risorgimarche” hanno saputo coniugare cultura, voglia di riscatto dal basso, economie del territorio». Dunque soldi da destinare ad altre aree della Regione, evidentemente secondo Rc più importanti delle multinazionali e Pmi che hanno sede nel distretto industriale fra i più rilevanti della Regione Marche.

«Fin dall’inizio abbiamo denunciato, spesso soli, la sciocchezza, l’inutilità e le caratteristiche speculative della Quadrilatero, fu una battaglia generosa ma furono troppi i distratti, i titubanti, i miopi, oggi forse, è possibile fermare l’ultimo scempio e indicare una nuova destinazione per quelle, comunque, ingenti risorse. Le emergenze e i ritardi della ricostruzione post terremoto ce li indicano, indispensabile però sarà una mobilitazione diffusa e convinta e la determinazione a far sì che siano le comunità e le istituzioni locali a gestire e controllarne il percorso», si conclude la nota.

Da quanto il cantiere è stato affidato alla Astaldi, il progetto Quadrilatero sta finalmente andando avanti celermente. Numerosi i tratti che sono stati completati o che sono in via di ultimazione. Secondo il crono-programma entro il primo semestre del 2018, i lavori saranno ultimati e finalmente il fabrianese non sarà tagliato fuori dalle grandi vie di comunicazione. Ancona e Perugia saranno collegate direttamente.

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