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Riaprono tutte le grandi aziende a Fabriano

Riaprono i cancelli di Elica, Ariston Thermo Group, Best e Airforce. Permane, invece, il mistero sulla JP Industries di Giovanni Porcarelli

FABRIANO – Si completa oggi, 28 agosto, il ritorno a lavoro nel distretto fabrianese. Riaprono i cancelli di Elica, Ariston Thermo Group, Best e Airforce. Tornano ad aprirsi i cancelli di alcune aziende di Fabriano e del comprensorio. Lo scorso 21 agosto, invece, erano già tornati a lavoro gli operai della Whirlpool, della Faber e della Tecnowind. Permane il mistero sulla JP Industries di Giovanni Porcarelli. È già stato calendarizzato, per il prossimo 31 agosto, un nuovo summit a Roma per la newco che ha acquistato il comparto bianco della Antonio Merloni, riassumendo 700 operai, equamente distribuiti fra Marche e Umbria.

Si torna, dunque, a lavoro a pieno ritmo a Fabriano. In Elica, secondo le parti sociali, non si riscontrano particolari problematiche. C’è da discutere un nuovo accordo entro fine anno, ma l’attenzione è medio-bassa.

Ariston Thermo Group viaggia a gonfie vele, continua nella campagna di rafforzamento attraverso acquisizione, in questo momento soprattutto in Nord-America. Acquisito il controllo, infatti, di due società, una negli Usa e l’altra in Canada, nel breve volgere di un anno.

Alla Best di Cerreto D’Esi si aspetta il perfezionamento dell’acquisizione da parte della multinazionale svedese, Electrolux. Entro settembre, l’iter dovrebbe essere portato a compimento e ci sarà da capire il piano industriale. Ma, dopo tanti anni, le tute blu possono rientrare a lavoro con molta più serenità.

Alla Airforce di Urbano Urbani, azienda fabrianese che produce cappe aspiranti, si continua a lavorare sodo. E i risultati non tardano ad arrivare, non solo dal punto di vista produttivo, ma anche occupazionale, con alcuni contratti che – nel corso di questo anno – sono stati trasformati da tempo determinato a tempo indeterminato. Un bel segnale per il territorio.

A destare le maggiori preoccupazioni è sicuramente la situazione alla JP Industries. Non si lavora con continuità, si ricorre massicciamente all’utilizzo degli ammortizzatori sociali e, soprattutto, non si riesce a trovare un accordo con le banche per ottenere linee di credito. Il piano industriale è stato presentato molti mesi fa: 16milioni di euro di investimento per nuovi prodotti e 20milioni di euro da investire in ricerca e sviluppo. Da allora, però, non si riesce a trovare un accordo con gli istituti di credito e la produzione langue. A testimonianza di ciò il profondo rosso certificato nel bilancio dello scorso anno di oltre 3milioni di euro. I sindacati sono fortemente preoccupati. È in calendario un incontro al ministero dello Sviluppo economico a Roma per il prossimo 31 agosto. Si cercherà di capire se sarà possibile ottenere linee di credito. Altrimenti, c’è la concreta possibilità di un nuovo pesante colpo all’occupazione territoriale.