Fabriano

Questa sera confronto fra i candidati sui temi della sanità territoriale

Alle 21 di oggi, 23 maggio, nel locale la Rosa nera, i sei candidati alla poltrona di primo cittadino si confronteranno sul tema molto sentito in città. A organizzare l’appuntamento, il comitato di cittadini che è nato per difendere il punto nascita del presidio ospedaliero cittadino

Ospedale di Fabriano

FABRIANO – Confronto fra i candidati a sindaco sul futuro dell’ospedale Engles Profili di Fabriano. Questa sera, 23 maggio alle 21 nel locale la Rosa nera, i sei candidati alla poltrona di primo cittadino si confronteranno su un tema molto sentito in città. A organizzare l’appuntamento, il comitato di cittadini che è nato per difendere il punto nascita del presidio ospedaliero cittadino. «Nonostante l’apparente calma derivata dall’Afoi che, ricordiamo, concede al reparto fabrianese due anni di tempo per raggiungere la quota minima dei 500 parti che ne garantirebbero la sopravvivenza, è in atto una vergognosa politica di smantellamento del reparto. Ricordiamo il sottorganico, che porta il personale ospedaliero, in questo come in altri reparti, a lavorare con turni di lavoro assurdi e alla carenza di alcuni servizi, come la parto-analgesia per assenza del medico anestesista o del parto in acqua per l’impossibilità di utilizzare la stanza preposta. A queste condizioni, già precarie e precedentemente denunciate dal coordinamento, si va ad aggiungere il possibile spostamento degli ambulatori di pediatria e ginecologia, che saranno inseriti all’interno dei rispettivi reparti per far posto ad altre attività ambulatoriali prima ubicate nell’ala inagibile della struttura, nello specifico la terapia del dolore», si legge nella nota di presentazione dell’appuntamento.

Locandina

«Innanzitutto riteniamo inaccettabile una decisione di questo genere per motivazioni medico-sanitarie. È impensabile che all’interno di un reparto in cui si trovano i posti di degenza ci sia il continuo via vai delle attività ambulatoriali. Inoltre questa decisione implicherebbe una riduzione dei posti letto del reparto di ginecologia, determinandone un ulteriore impoverimento. Chiediamo a gran voce chiarezza riguardo questa decisione, di cui il coordinamento è a conoscenza poiché dalla sua costituzione raccoglie costantemente pareri, preoccupazioni e lamentele dei pazienti dell’ospedale Profili. Chiediamo che, se veritiera, questa scelta non venga confermata e portata avanti, nel rispetto dell’accordo che mantiene in vita il punto nascita del nostro Ospedale. Chiediamo alla dirigenza medico-ospedaliera di avere delle delucidazioni, perché è impensabile deridere in questo modo i cittadini. Non chiudere nell’immediato un reparto per poi sottrargli giorno dopo giorno dei pezzi importanti equivale a determinarne la chiusura, contro cui continuiamo ad opporci. Il sisma che ha colpito la nostra città non può essere un pretesto, per la politica regionale, per portare avanti la propria azione di impoverimento del nostro entroterra. Come ci era stato assicurato dal dottor Alessandro Marini, Direttore Generale Asur in un incontro con la presenza del Direttore Sanitario Nadia Storti, l’Ospedale di Fabriano sarebbe rimasto un punto di riferimento nell’entroterra e non avrebbe perso pezzi. Ora, alla luce di queste decisioni e di tanti altri cambiamenti avvenuti all’interno della struttura ospedaliera, tra cui la presenza di una sola ambulanza per le emergenze, ci chiediamo se quanto da loro detto sia vero».

Da qui, quindi, l’esigenza di organizzare un confronto tematico, «nella speranza che, chiunque in futuro assolverà a questo incarico, porti avanti la battaglia intrapresa dal coordinamento per difendere il diritto alla salute contro una politica regionale palesemente disinteressata al nostro territorio. Nel frattempo a Fabriano si nasce ancora e questo è merito solo del personale che, sopra le forze, continua a svolgere questo lavoro con professionalità e dedizione».

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