Fabriano

Quadrilatero: Pedemontana Marche, i dubbi della Cna

Problematiche per la tratta Fabriano-Muccia, secondo l’Associazione di categoria che chiede un tavolo di concertazione con istituzioni locali

La Pedemontana delle Marche

FABRIANO – Pedemontana delle Marche, progetto Quadrilatero, la Cna chiede un tavolo di concertazione. Problematiche per la tratta Fabriano-Muccia, secondo l’Associazione di categoria. «Un’arteria importante e tanto attesa che, dopo una sostanziale variante al progetto originale, viene fatta sbucare nel territorio di Camerino su una strada assolutamente inadeguata come la vecchia statale verso Muccia, mentre nel tratto verso Sfercia la strada terminerebbe dentro la zona artigianale lungo la comunale di San Marcello, molto stretta e in forte pendenza», si spiega dalla Cna.

«Il timore degli abitanti e degli imprenditori della zona è che ci si accorga dell’errore a cose fatte, quando porre rimedio diventerebbe esageratamente costoso se non impossibile. L’opera, inizialmente auspicata, andrebbe quindi ad allungare la lunga lista delle incompiute o, nella migliore delle ipotesi, ad arricchire l’elenco di quelle inutili», prosegue la nota. Si parla da troppi anni di “progettazione partecipata”, «ma purtroppo non si muove nemmeno il primo passo in questa direzione. Eppure sarebbe assai utile ad ingegneri e architetti che progettano sulla carta, condividere e confrontare le loro intenzioni con chi abita il territorio e ne conosce tutte le caratteristiche».

Secondo la Cna, a volte sarebbe sufficiente un incontro pubblico preliminare «per scongiurare sperperi di denaro pubblico che ora, meno che mai, ci possiamo permettere. Per questo motivo chiediamo, prima che vengano avviate le procedure ed inizino i lavori, di attivare un tavolo di condivisione tra i vertici della Società Quadrilatero e gli stakeholder del territorio. Amministratori locali e imprenditori, se coinvolti nel progetto, sapranno illustrare le loro perplessità ed evitare che si sprechi un’occasione così importante per il rilancio della zona», concludono dall’Associazione di categoria.

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