Fabriano

Quadrilatero: il Pd della zona montana presente alla mobilitazione dei lavoratori

Domani mattina, la manifestazione degli operai del cantiere Astaldi. Previsto il blocco della circolazione sulla SS. 76 all’altezza di Valtreara, dalle 9 alle 12. Le prime adesioni politiche

I Lavori alla Quadrilatero fermi
I Lavori alla Quadrilatero fermi

FABRIANO – Domani mattina, la manifestazione degli operai del cantiere Astaldi nell’ambito del progetto Quadrilatero. Previsto il blocco della circolazione sulla SS. 76 all’altezza di Valtreara, dalle 9 alle 12. Le prime adesioni politica rispetto a quanto deciso dai sindacati di categoria Fillea-Filca-Feneal.

Operai dei cantieri di Fabriano, Borgo Tufico e Cancelli, della Astaldi con le braccia conserte per otto ore di sciopero indetto per la giornata di domani, 27 settembre. Ad accompagnare la manifestazione, la decisione di promuovere un blocco stradale lungo la SS. 76. Consapevoli dei disagi, ma fortemente preoccupati per il rischio licenziamento per 48 operai. E soprattutto per evitare che si arrivi a un’ennesima incompiuta.

Il Partito Democratico della zona montana: Fabriano, Cerreto D’Esi, Sassoferrato, Genga, Serra San Quirico, sarà presente.

«Il Partito Democratico della zona montana è fortemente preoccupato per quanto sta accadendo relativamente al completamento dei lavori sulla SS 76, un’arteria vitale per la viabilità di tutto il comprensorio, che non può essere recisa, pena l’isolamento di tutto il nostro territorio. Per questo tutti i segretari di sezione e gli amministratori del Pd sosterranno con forza l’iniziativa indetta dai sindacati, e saremo presenti con i lavoratori alla mobilitazione di domani per chiedere con forza la convocazione del Cipe per sbloccare i finanziamenti e procedere spediti alla ripresa dei lavori della Quadrilatero», scrive in una nota il coordinatore Democrat, Fabrizio Giuliani.

«Non si può aspettare oltre, non solo il destino di molti lavoratori è in bilico, ma quello di un intero territorio; su tematiche di questa portata ci aspettiamo che il Governo sappia essere tempestivo, preciso, puntuale, perché nessuno di noi si può permettere oggi un’incompiuta di queste dimensioni in un territorio già provato dai terremoti e dalla crisi economica. Si deve convocare il Cipe al più presto e ripartire con speditezza sino al completamento dell’opera. Non si possono accettare ulteriori tentennamenti, né pericolose ambiguità e distinguo, la posizione di tutti deve essere chiara, l’opera deve essere completata il prima possibile, e si deve lavorare fin d’ora per l’ulteriore realizzazione della pedemontana, non ci possiamo permettere di traccheggiare sulle spalle della cittadinanza e dei lavoratori».

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