Fabriano

Fabriano, Punto nascita da riaprire: le speranze del Movimento 5 Stelle

Soddisfazione per l’approvazione, con 21 voti a favore e il Pd e Rinasci Marche astenuti, della mozione presentata dalle consigliere regionali pentastellate, Simona Lupini e Marta Ruggeri

Il sindaco di Fabriano Gabriele Santarelli

FABRIANO – Soddisfazione da parte del Movimento 5 Stelle per l’approvazione, con 21 voti a favore e il Pd e Rinasci Marche astenuti, della mozione presentata dalle consigliere regionali pentastellate, Simona Lupini e Marta Ruggeri, relativa alla possibilità di riapertura dei Punti nascita chiusi in ottemperanza al Decreto Balduzzi, ivi compreso quello dell’ospedale Engles Profili di Fabriano. Con la mozione, si impegna la Giunta a chiedere al Governo nuovi criteri per l’apertura dei Punti nascita, derogando ai 500 parti all’anno come criterio per il mantenimento in servizio degli stessi.

«Un primo passo importante, verso l’obiettivo di riaprire i Punti nascita di Fabriano e delle aree interne delle Marche: una richiesta, quella dei 5 Stelle, che la maggioranza di centrodestra ha scelto di condividere, mentre hanno scelto l’astensione il Partito Democratico e Rinasci Marche – evidenziano Lupini e Ruggeri -. Un Punto nascita non è soltanto una sala in cui partorire: è un fatto sociale. Senza un Punto nascita, si hanno delle armi spuntate. Salta la visita alle sale parto, salta la visita subito dopo il parto, si perdono più facilmente quelle situazioni di fragilità che necessitano di una presa in carico tempestiva. Fabriano è un punto strategico per la zona montana, e da anni si cerca di salvarla al di là del colore politico: ma è solo un esempio, dei tanti ospedali di montagna che hanno perso questo punto di riferimento, mentre aumentano i numeri della mobilità passiva, soldi che le Marche devono spendere per far partorire le nostre donne in altre Regioni. Vogliamo che le donne di Fabriano e delle aree interne possano partorire nel loro territorio, in sicurezza».

Ora si apre un percorso su due livelli: a livello nazionale la Giunta si dovrà attivare col Governo per chiedere una deroga al criterio dei 500 parti all’anno. Contemporaneamente, a livello regionale, nella Commissione Sanità, «dovremo discutere di come riorganizzare i Punti nascita nel nuovo Piano Socio-Sanitario, ragionando anche sui necessari investimenti in sicurezza e personale», concludono le due consigliere regionali.

Il sindaco di Fabriano Gabriele Santarelli commenta così: «Il 18 luglio 2018 scrivevo che la Regione aveva di fronte a sé due strade per provare a salvare il punto nascite a Fabriano: applicare in autonomia la deroga come indicato anche nel parere espresso dal Comitato Punto Nascita Nazionale; rimettere in discussione il contenuto del Decreto Balduzzi sul tavolo Stato-Regioni. Nessuna delle due vie venne affrontata perché a mio avviso al di là delle parole di convenienza e circostanza non c’è mai stata la reale volontà di salvare questo presidio strategico che, se potenziato anziché mutilato, sarebbe potuto divenire di riferimento per un’area molto più allargata invertendo il fenomeno della mobilità passiva verso l’Umbria. La nuova posizione assunta dalla Regione dimostra che si poteva fare e che sarebbe stato molto più facile agire prima che il reparto chiudesse».

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