Fabriano

Potere al Popolo svela anche il secondo candidato di Fabriano: Stefano Gatti

Dopo aver, giorni fa, individuato Valeria Carnevali come candidata all'uninominale nel collegio Ancona-Jesi-Fabriano, il 13 gennaio scorso l'assemblea regionale dei delegati ha indicato Stefano Gatti come capolista per il Senato nel proporzionale per le Marche

Stefano Gatti

FABRIANO – Fabriano ha anche il secondo candidato ufficiale in vista delle elezioni Politiche del 4 marzo prossimo. Ancora una volta, è Potere al Popolo a scoprire le carte in anticipo. È stato, infatti, scelto il fabrianese Stefano Gatti come capolista per il Senato della Repubblica.

Dopo aver, giorni fa, individuato Valeria Carnevali come candidata all’uninominale nel collegio Ancona-Jesi-Fabriano, il 13 gennaio scorso l’assemblea regionale dei delegati ha indicato Stefano Gatti come capolista per il Senato nel proporzionale per le Marche.

Stefano Gatti, 49enne, insegnante di lettere presso il liceo artistico “E.Mannucci” Fabriano, milita nel partito del Risorgimento Socialista, della cui Direzione Nazionale fa parte. Socialmente e politicamente impegnato dagli anni ’80 (anche se non continuativamente), si candidò nel 1990 al consiglio provinciale di Ancona come indipendente nelle liste del Psdi e nel 2017 al consiglio comunale di Fabriano nella lista Fabriano Progressista.

Fu, ai tempi dell’amministrazione Castagnari (1995-1998), presidente del Con…centriamoci, prima esperienza di centro sociale d’aggregazione giovanile nel fabrianese. Fondò, nel 2008, il Circolo Libertario “Attilio Franca”.

Oltre all’insegnamento, Gatti è stato attivo come collaboratore di alcuni periodici locali: “Il Progresso” di cui fu anche caporedattore della cronaca e “Geronimo”. Ed è ancora attivo come ricercatore di archeologia industriale e di storia contemporanea locale. Ha scritto e pubblicato, da solo o con altri studiosi, 14 libri sulla storia del movimento operaio fabrianese, sulla miniera di zolfo di Cabernardi e sul modello Merloni.

«Lo spontaneismo, la spinta dal basso, il forte legame col movimento operaio, le saldi radici socialiste, l’entusiasmo ritrovato da tanti vecchi compagni per anni disincantati e disillusi e da tanti nuovi compagni, mi hanno spinto ad accettare la sfida, ad accettare di candidarmi, per provare a dare finalmente in Italia potere al popolo», questa è stata la prima dichiarazione di Gatti nel momento in cui è stato informato della sua candidatura al Senato.

 

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