Fabriano

Fabriano: mozione di sfiducia al presidente della commissione Affari istituzionale, il M5S fa sul serio

Accuse pesanti, fra le quali omofobia, per giustificare l’atto che i pentastellati hanno presentato. La mozione sarà discussa lunedì 15 aprile alle 18:30. Secca la replica di Andrea Giombi: «Non mi farò intimidire e rimarrò a schiena dritta»

Il gruppo consiliare del Movimento 5 Stelle di Fabriano

FABRIANO – Il gruppo consiliare del Movimento 5 Stelle di Fabriano presenta la mozione di sfiducia nei confronti del presidente della commissione Affari istituzionale, Andrea Giombi, capogruppo del gruppo di minoranza Fabriano Progressista. Accuse pesanti, fra le quali omofobia, per giustificare l’atto. Secca la replica del diretto interessato. «Non mi farò intimidire e rimarrò a schiena dritta». La mozione sarà discussa lunedì 15 aprile alle 18:30.

Un dissidio che si prolunga da mesi e che sta per vivere l’atto conclusivo con la discussione della mozione di sfiducia sottoscritta dal gruppo consiliare pentastellato di Fabriano. «Il presidente Andrea Giombi, per motivi sconosciuti, pur ricevendo il 14 settembre 2018, due proposte di delibera degli uffici ha deciso autonomamente di non calendarizzare la proposta sulla modifica dello Statuto comunale e di calendarizzare l’altra, modifica Regolamento Consiglio comunale, dopo ben 39 giorni dall’invio dei documenti. Su quest’ultima, inoltre, l’incardinazione è avvenuta solo parzialmente perché, come ha spiegato successivamente il Presidente, voleva discuterla in sei riunioni da un’ora ciascuna, con un intervallo di un mese fra ciascuna riunione. Dunque, invece che intensificare, voleva inspiegabilmente accorciare e dilazionare nel tempo le riunioni».

Ma c’è di più secondo la maggioranza. «A fronte della nostra critica, Andrea Giombi ha perso il controllo della situazione e si è lasciato andare a insulti omofobi nei confronti del consigliere William Giordano». Oltre che all’interno della riunione, «Giombi ha continuato a insultarlo con atteggiamenti omofobi anche fuori dall’edificio comunale». Un’accusa pesantissima quella lanciata dal M5S di Fabriano.

La mozione di sfiducia mette in evidenza un ulteriore punto. «Durante la commissione del 27 novembre 2018, Giombi si è infervorato verbalmente contro il segretario comunale, accusando Vania Ceccarani di aver deliberatamente scritto il nuovo regolamento comunale con lo specifico intento di penalizzare i gruppi unipersonali».

Secondo i consiglieri di maggioranza pentastellati, «risulta evidente che il consigliere Giombi non sia in grado di ricoprire serenamente la carica che gli è stata assegnata. Abbiamo coscientemente evitato di rivalerci in altre sedi, non volendo infierire sulla persona. Ciò nonostante è inaccettabile e scandaloso che egli ricopra ancora questo ruolo così importante, un ruolo che dovrebbe essere di garanzia, ma che è stato utilizzato in maniera a dir poco impropria. In un mondo normale non sarebbe stato necessario modificare il regolamento delle commissioni, ma si sarebbe giunti a dimissioni spontanee».

Non si è fatta attendere la replica del capogruppo di Fabriano Progressista. «È la prima volta che nel Comune di Fabriano è posta una mozione di sfiducia al Presidente di Commissione, tanto è vero che il 5 stelle ha preteso che venisse inserita nel nuovo regolamento del Consiglio comunale una norma ad hoc.

A ogni modo, sono molto sereno in quanto ho agito sempre nell’interesse della comunità nelle materie di competenza della Commissione, ossia salute, politiche giovanili e potestà regolamentare. Sia sufficiente pensare che nella Commissione da me presieduta è nata, grazie alla collaborazione dei componenti, la proposta della Area Vasta Montana. Inoltre, ho impedito che venisse modificato immediatamente il Regolamento del Consiglio Comunale e ho imposto che il relativo regolamento venisse discusso in più sedute.

Abbiamo anche organizzato un evento di alto valore culturale, in merito alle politiche giovanili, con la presenza di Leonardo Cenci e vorrei organizzarne uno ulteriore con Iacopo Melio per discutere dell’eliminazione delle barriere architettoniche. Consapevole della correttezza del mio operato non mi farò intimidire e rimarrò a schiena dritta».

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