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Parcheggi blu a Fabriano, gli strali del capogruppo di Forza Italia

Olindo Stroppa prende spunto per tornare a sparare a zero nei confronti dell'amministrazione comunale e del Pums per il quale si è dato vita alla rivoluzione dei parcheggi in città

Parcheggi a pagamento in via Le Conce

FABRIANO – Proseguono le colorazioni a stalli blu, a pagamento, a Fabriano e si riaccendono le polemiche. Questa volta è il turno del capogruppo di Forza Italia, Olindo Stroppa, che prende spunto dai lavori che oggi hanno riguardato la zona di via Le Conce. «Siamo agli ultimi atti di un’amministrazione che lascerà il segno alle generazioni future. Si erano presentati come il nuovo, i puri, coloro che avrebbero cambiato il volto della città. Ci sono riusciti, in cinque anni non sono stati in grado di portare a termine un solo punto del loro programma. La situazione del territorio è sotto gli occhi di tutti, non c’è bisogno di ricordarlo. Stanno completando il loro disastro amministrativo, il centro storico sta diventando sempre più off limit per gli automobilisti», l’incipit di Stroppa.

«In una città con il centro desertificato continuano ad aumentare gli stalli di parcheggio blu a pagamento. Loro dicono per evitare le lunghe soste, forse non hanno il concetto che per evitarle basta la sosta regolamentata a disco orario. Oggi sono apparsi i parcheggi a pagamento in zona conce. Siamo in un momento di gravi difficoltà economiche, le attività commerciali stanno facendo grandi sacrifici per sopravvivere, non mi sembra il caso di complicare la situazione a chi ancora ha voglia di venire in centro», prosegue il capogruppo di Forza Italia a Fabriano.

E proprio alcune attività commerciali starebbero pensando a “offrire” il costo del parcheggio ai propri clienti. Intanto, Stroppa ritorna sull’argomento con una stilettata finale nei confronti del Pums. «Il centro storico è costellato di attività commerciali di vicinato, una attenta Amministrazione dovrebbe essere sensibile a una politica incentivante per chi intende risiedere in centro, se mancano i residenti scompaiono anche le attività di vicinato. Questi sono alcuni dei punti su cui riflettere e confrontarsi. Non possono essere qualificati studi di professionisti provenienti da grandi città, dove i problemi di traffico sono molto diversi dalla nostra piccola realtà di provincia a dettare le regole», conclude Stroppa.