Fabriano

Palio di San Giovanni a Fabriano: è il Borgo a fare festa per primo

I Gialli hanno sbaragliato la concorrenza delle altre Porte cittadine aggiudicandosi la giostra dei giochi popolari. Al secondo posto Porta Cervara e terze Porta Del Piano e Porta Pisana. Albo d’onore aggiornato vede la Pisana con 7 vittorie, Borgo 6, Piano 4 e Cervara 2

FABRIANO – I primi a festeggiare sono i portaioli del Borgo in questa XXV edizione del Palio di San Giovanni Battista a Fabriano. I Gialli hanno sbaragliato la concorrenza delle altre Porte cittadine aggiudicandosi la giostra dei giochi popolari. Al secondo posto Porta Cervara e terze Porta Del Piano e Porta Pisana. Albo d’onore aggiornato vede la Pisana con 7 vittorie, Borgo 6, Piano 4 e Cervara 2.

I Gialli si sono aggiudicati: staffetta sacchi e trampoli, giostra con i carioli e il lancio del bracciale. Il Piano si è aggiudicato il tiro alla fune e la Cervara la corsa con le botti.

I due giochi per i monelli sono andati – staffetta trampoli e pattini e corsa con le uova – sempre al Borgo.

Aggiudicarsi la giostra dei giochi popolari è importante perché permette al vincitore di decidere la posizione degli anelli in piazza Garibaldi. Mentre la posizione della forgia sul palco in occasione della Sfida del Maglio del 24 giugno sarà scelta da chi si aggiudica la sfida degli Arcieri.

Il programma di oggi (18 giugno) prevede alle 21:15 l’esibizione degli Sbandieratori di Fabriano in piazza del Comune e, alle 22:30, al Loggiato San Francesco, la serata musicale del Coro Giovani Fabrianesi.

«Saper valorizzare le proprie tradizioni: è creatività. Ricongiungere la memoria al progetto, essere in grado di darne nuove chiavi di lettura: è creatività. Coniugare passato e futuro per contribuire a scrivere il presente: è creatività. Questo, lo spirito che anima anche la Fondazione Carifac. Valorizzare il proprio passato artigiano, del “saper fare”, della genialità in molti settori come la pittura con Gentile da Fabriano, nell’imprenditoria con gli esempi di lungimiranti imprenditori in molti comparti; ma soprattutto, credo, partendo dal tratto distintivo della nostra città: la carta filigranata. Appare ineludibile in un contesto storico che ci impone costantemente di essere in grado di innovare, ricercare nuove strade, esplorare terreni talora alieni, avere la capacità e la forza di fermarsi un attimo e immergerci nelle nostre radici. Lo abbiamo fatto e abbiamo compreso come l’ingegno dei nostri artigiani possa costituire una solida base sulla quale innestare un presente solido, ponendo le basi per un futuro meno incerto. Siamo certi che la valorizzazione degli antichi mestieri – attraverso l’Accademia – possa rappresentare una fucina dove le nuove generazioni siano poste nelle condizioni di poter esprimere le proprie prerogative e attitudini. Ciò che avviene anche con il Palio di San Giovanni Battista che è in grado di aggregare e stimolare la competizione, generare confronto e suscitare sentimento di appartenenza, spingere i maestri infioratori a essere sempre più creativi e suscitare sentimenti di stupore e meraviglia per chi, estasiato, ammira le loro opere d’arte. Il Palio come catalizzatore, come spazio logistico immateriale, prova generale dello sviluppo di un coordinamento e di una rete di relazione fra pari quale esempio paradigmatico di creatività e di bene comune per tratteggiare la Fabriano del futuro. Venticinque anni di Palio e venticinque anni del nostro sostegno senza soluzione di continuo», il commento del presidente della Fondazione Carifac, Marco Ottaviani, espresso in questi giorni.

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