Fabriano

Ospedale di Fabriano: «Convocare gli Stati Generali dell’Appennino»

A chiederlo, con forza, il capogruppo di Associazione Fabriano Progressista, Vinicio Arteconi, che lega la questione sanitaria ad altre problematiche

L'ingresso dell'ospedale di Fabriano

FABRIANO – Convocare al più presto una riunione degli Stati generali dell’Appennino. A chiederlo, con forza, il capogruppo di Associazione Fabriano Progressista, Vinicio Arteconi. Focus sulla sanità e le carenze infrastrutturali del territorio, i punti da trattare e da sottoporre ai prossimi candidati alla carica di Presidente della Regione Marche.

Si parte della sanità. «Alla luce di quanto sta accadendo con gestanti, neonati e figli costretti a migrare anche fuori regione in piena pandemia da Covid-19, credo sia obbligatorio che anche la nostra Regione si associ alla richiesta avanzata dalll’Emilia-Romagna per rivedere i parametri contenuti nell’accordo Stato-Regioni e che ha decretato la chiusura del Punto nascita dell’ospedale Engles Profili. Se si riapre Ostetricia, sarà riaperta anche Pediatria», evidenzia Arteconi, che aggiunge anche la necessità che si torni a investire in formazione, borse di studio, digitalizzazione e connessioni di sistemi, in tecnologie e personale «per far fronte all’enorme lavoro arretrato e smaltire davvero le liste d’attesa. Un sistema sanitario moderno mette in moto virtuosi circuiti economico-sociali e genera occupazione a diversi livelli di specializzazione e di professionalità al proprio interno e all’esterno, orientando la ricerca scientifica, sollecitando investimenti imprenditoriali pubblici e privati, contribuendo alla protezione dell’ambiente e alla qualità del sistema formativo». 

Occorre, quindi, anche rivedere il Piano socio-sanitario recentemente approvato «ascoltando le associazioni, le organizzazioni sindacali, i movimenti e le formazioni politiche, i Comuni. L’auspicato nuovo Piano sanitario della Regione Marche dovrà prevedere una organizzazione territoriale efficiente, che favorisca forme di aggregazione dotate di adeguate risorse sia professionali sia materiali nonché la possibilità di un controllo da remoto dei pazienti, anche per intervenire positivamente, in tutti i casi di forte emergenza come l’attuale, rispetto alle altre patologie, sovente gravi, che rischiano di diventare in qualche modo di secondaria importanza. Occorre rivedere gli standard delle case di riposo e delle residenze protette che hanno mostrato criticità».

Ma non solo sanità, secondo il capogruppo di Associazione Fabriano Progressista. «Spero che a breve si possano risolvere certi annosi problemi come la carenza di infrastrutture: statale 76, pedemontana, tronchi ferroviari, ricostruzione post-sisma. Occorre dare nuovo impulso e concretezza agli Stati Generali dell’Appennino, che abbiamo concorso a far nascere. Dovrebbero essere convocati da subito per individuare idee, condividere riflessioni e orientamenti, analizzare i dati della pandemia e formulare proposte e contributi per una rivisitazione sostanziale del Piano sanitario cui ho già accennato. Un primo prioritario obiettivo, a nostro giudizio, è quello di portare avanti il progetto di un’Area Vasta Montana, anche trans-regionale, che comprenda Comuni della provincia di Pesaro, di Ancona e di Macerata, abbandonando le vecchie logiche che suddividono il territorio per province».

Vinicio Arteconi conclude: «Gli Stati Generali dei Comuni dell’Appennino dovrebbero inoltre promuovere anche altri settori. Primo fra tutti il lavoro inserito in un piano di economia ecocompatibile: laddove si scatena una crisi economico-sociale correlativamente si verifica un aumento di patologie. La scuola poi che da anni soffre i medesimi tagli subiti dalla sanità e che, a causa ora dell’epidemia, registra numerosi abbandoni, svelando certi punti deboli del nostro stato sociale: il lavoro domiciliare femminile accentua le differenze di genere ed evidenzia distanze sociali inimmaginabili».

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