Fabriano

Se n’è andato Marco Solfrini, aveva fatto sognare la Fabriano del basket

Bresciano, classe 1958, è stato uno dei più grandi giocatori italiani ad aver giocato nella città della carta, per tre anni, tra il 1988 e il 1991 in A2 e in A1. A Roma aveva vinto tutto e con la Nazionale era stato argento olimpico a Mosca 1980. Un malore improvviso lo ha colto oggi a Padova

Marco Solfrini (1958-2018) con la maglia del Fabriano Basket nel 1990 mentre riceve un omaggio dal giornalista Sandro Petrucci

FABRIANO – Una notizia sconvolgente e improvvisa ha colpito il basket italiano e, nello specifico, l’ambiente cestistico di Fabriano. E’ morto Marco Solfrini, oggi a Padova, in seguito ad un malore.

Sessant’anni compiuti il 30 gennaio, Solfrini è stato quasi sicuramente il più grande giocatore italiano ad aver vestito la maglia del Fabriano Basket per tre stagioni (due in A2 e una in A1) tra il 1988 e il 1991, con 106 partite giocate e 1.484 punti segnati, ma soprattutto lasciando un ricordo indelebile in città non solo come giocatore, ma anche – e forse soprattutto – come uomo.

La triste notizia è arrivata nel primo pomeriggio di oggi, sabato 24 marzo. «Una grandissima persona – lo ricorda Sandro Petrucci, autore del libro “Fabriano & il Basket” e amico di Marco nel periodo fabrianese: – un uomo colto, amabile, sempre attento agli altri e al sociale in particolare, tanto da aver stretto un forte rapporto con il ragazzi disabili durante i suoi tre anni a Fabriano. Era un amico, un personaggio, un uomo d’oro».

Marco Solfrini era nato a Brescia il 30 gennaio 1958. Dopo la carriera iniziata nella sua città, il periodo super da giocatore lo aveva trascorso a Roma vincendo uno scudetto, una Coppa dei Campioni, una Korac e una Coppa Intercontinentale. Quindi il passaggio a Udine e, nel 1988, l’arrivo a Fabriano alla corte del patron Giuliano Ceresani. A Siena il finale di carriera in A, fino al 1993, ma poi Solfrini aveva continuato sempre a giocare e ancora lo faceva nel campionato Uisp e nella Nazionale Over 60.

Braccia lunghissime, maestro del gancio, grande precursore delle schiacciate (anche con due palloni), il “Doctor J” italiano con la Nazionale maggiore aveva vinto un argento olimpico a Mosca 1980 e un argento ai Giochi del Mediterraneo di Casablanca nel 1983.

La sua ultima uscita pubblica a Fabriano risale a sei anni fa, in occasione di una partita tra vecchie glorie. Oggi, nel primo pomeriggio, la triste notizia.

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