Fabriano

Il Museo delle biciclette va in Umbria, è subito polemica a Fabriano

Le 89 biciclette degli antichi mestieri si trasferiscono a Gubbio per i prossimi 8 anni. Diatribe social immediate della politica, ma a pagare solo la città

Museo degli antichi mestieri

FABRIANO – Museo delle biciclette degli antichi mestieri da Fabriano a Gubbio, scoppia la polemica fra le diverse fazioni. Il risultato finale? L’offerta culturale-turistica si impoverisce, con la consapevolezza che è stato fatto il possibile per trattenere la struttura in città dall’Amministrazione comunale, che ha ribadito come si sia arrivati a questa “perdita” per le difficoltà caratteriali del proprietario delle 89 biciclette, Luciano Pellegrini.

Addirittura un «imbocca al lupo» che il sindaco di Fabriano, Gabriele Santarelli, lancia all’imprenditore Giuliano Trippetta regista dell’accordo – per i prossimi otto anni – con Pellegrini e del trasferimento del museo nella città eugubina.

Neppure l’emergenza Coronavirus ferma lo stucchevole dibattito social fra le varie fazioni di Fabriano pro e contro, a prescindere, la maggioranza pentastellata che affolla di post le pagine cittadine su Facebook. Una contrapposizione che ha l’unico scopo di irrigidire le posizioni di ciascuna parte mentre i treni passano e la città, intera, ne paga le conseguenze.

Resta, infatti, solo un punto fermo: un museo unico nel suo genere, quello delle biciclette degli antichi mestieri, 89 esemplari, che avrebbe potuto essere pubblicizzato a dovere e, quindi, rappresentare un richiamo importante a livello turistico, che va via da Fabriano. E, l’auspicio di Trippetta e Pellegrini, di essere inaugurato prima di Pasqua, a Gubbio. Un’idea di museo integrata con la ristorazione e che per i prossimi 8 anni si vedrà se e quanti turisti riuscirà a intercettare.

La notizia, che non può certo essere definita come un fulmine a ciel sereno, subito dopo essere stata ufficializzata ha scatenato le polemiche che il sindaco di Fabriano, Gabriele Santarelli, ha voluto arginare con un video su Facebook, con il quale ha ribadito tutto ciò che l’Amministrazione comunale ha fatto per evitare questo epilogo: cercare una cooperativa per contribuire alla promozione; donazione al comune di tutta la collezione; interessamento di privati e altre strade. «Ma di fronte alle difficoltà caratteriali del proprietario, tutto è stato inutile. In bocca al lupo per chi c’è riuscito», ha chiosato il primo cittadino fabrianese.

Da parte sua Trippetta e Pellegrini hanno trovato l’accordo e il museo si sposta a Gubbio. Questa l’unica certezza. Per sapere, invece, se ci si è fatti scappare una “perla” turistica, occorrerà attendere. Ma c’è da scommettere che le fazioni cittadine staranno con i riflettori accessi e pronti a dichiarare vincitrice la propria tesi. Ai posteri, l’ardua sentenza.  

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