Fabriano

Fabriano, lupo investito lungo la Pedemontana delle Marche: indagini in corso

Le forze dell'ordine cercano di risalire al responsabile dell’investimento. La protesta di Lac Marche: «Mancano tunnel o sottopassi che consentano agli animali il loro normale spostamento»

Lupo (foto di repertorio)

FABRIANO – Investito e ucciso lungo la Pedemontana, nel tratto tra Fabriano e lo svincolo per Cerreto d’Esi, un bell’esemplare di lupo appenninico probabilmente nella notte tra venerdì 28 e sabato 29 gennaio. La Polizia stradale è subito intervenuta sul posto, allertando gli operatori del CRAS – Centro Recupero Animali Selvatici delle Marche, i quali hanno poi provveduto al recupero della carcassa del lupo.

«Come Lac Marche – Lega Abolizione Caccia, già in fase progettuale, avevamo paventato la possibilità che si verificasse un evento del genere, il primo di una lunga serie, su una strada come la “Pedemontana delle Marche”, concepita e progettata con criteri edili ed urbanistici risalenti a molti decenni fa, che non tenevano minimamente conto dell’impatto sull’ambiente naturale che questa infrastruttura avrebbe poi determinato. Questo perché nel progetto non è stata prevista la creazione di tunnel e/o sottopassi alla sede stradale per permettere agli animali selvatici di oltrepassare indenni la strada, come avevamo invece espressamente richiesto noi della LAC Marche e del Comitato NO Pedemontana», sottolinea Danilo Baldini, delegato Lac Marche.

Il parere di Lac Marche

Le indagini delle forze dell’ordine sono già partite e si cerca di risalire al responsabile dell’investimento. Ma la polemica, secondo la Lac Marche, deve riguardare anche la struttura viaria recentemente inaugurata. «La Pedemontana è il classico esempio di opera infrastrutturale che causa una interruzione, una frammentazione, ed un isolamento degli habitat che attraversa. In particolare, essa rappresenta un ostacolo insormontabile agli scambi faunistici tra i SIC/ZSC e ZPS presenti ad ovest, lungo l’Appennino Umbro-Marchigiano e le aree protette come la Riserva Naturale Regionale di San Vicino e Canfaito, ed il Parco Naturale Regionale di Frasassi e Gola della Rossa situate ad est. Gli animali, infatti, come gli anfibi (rospi, rane, tritoni ecc…), ma anche lupi, caprioli, cinghiali, volpi, ricci, istrici, tassi ecc…, si spostano quotidianamente da un ambiente naturale ad un altro alla ricerca di cibo, rifugio o per riprodursi, utilizzando dei “corridoi faunistici”, che sono delle vere e proprie “strade” naturali per gli animali. Inoltre, l’assenza di una recinzione metallica ai bordi della Pedemontana, farà si che gli animali, soprattutto nelle ore notturne, attraversino sempre la strada, finendo quindi investiti ed uccisi dagli automezzi in transito».

Chiaramente, se ad essere travolto è un rospo o un riccio, l’investitore può anche non accorgersene, «ma se ad impattare con il mezzo è un cinghiale, un capriolo o anche un cavallo scappato dal suo recinto, le conseguenze fisiche e materiali anche per l’automobilista potrebbero essere serie e gravi. Realizzare questi sottopassi e tunnel avrebbe comportato una spesa minima, ma essi si sarebbero potuti fare anche a costo zero, facendoli magari coincidere con sottopassi o canali di scolo per le acque piovane, già previsti nel progetto della strada. Sarebbe bastata quindi una semplice e gratuita collaborazione con la nostra associazione per limitare danni incalcolabili alla biodiversità animale, ed evitare futuri e sicuri incidenti, anche mortali, per gli esseri umani che utilizzeranno la Pedemontana. Purtroppo, non siamo stati neppure ascoltati», conclude la nota.

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