Fabriano

A luglio il dimezzamento dei posti letto nell’ospedale di comunità di Sassoferrato, l’ira del Sindaco

Partirà dal prossimo mese l’accorpamento tra i reparti di Cure Intermedie e Rsa dell’ospedale di Comunità Sant'Antonio Abate di Sassoferrato che dimezzerà i posti letto, con conseguente trasferimento a Fabriano del personale infermieristico

Ospedale di comunità Sant'Antonio Abate di Sassoferrato
Ospedale di comunità Sant'Antonio Abate di Sassoferrato

SASSOFERRATO – Partirà da luglio l’accorpamento tra i reparti di Cure Intermedie e Rsa dell’ospedale di Comunità di Sassoferrato, che dimezzerà l’attuale disponibilità dei posti letto attivi portandoli da 40 a 20, con conseguente ri-allocazione del personale infermieristico presso il presidio ospedaliero di Fabriano, tutto ciò giustificato dall’esigenza di risolvere le criticità dovuta alla mancanza di personale in concomitanza con il periodo di fruizione delle ferie estive.

L’ospedale di Comunità di Sassoferrato dopo aver subito il trasferimento presso l’Ospedale di Fabriano del reparto di Riabilitazione, ha attivi dal maggio 2015, un reparto di Rsa e uno di Cure Intermedie per un totale di 40 posti letto, e svolge un’importantissima quanto essenziale funzione assistenziale e di accompagnamento al rientro in famiglia dopo la fase acuta dei pazienti residenti nel comprensorio montano già disagiato e caratterizzato da una popolazione prevalentemente anziana.

Forte preoccupazione ha suscitato nell’Amministrazione comunale sentinate, l’aver appreso questa notizia e il primo cittadino ha subito inoltrato una dura lettera al Presidente Regionale Marche Luca Ceriscioli, al Direttore Area Vasta 2 Maurizio Bevilacqua, al Presidente della Commissione Sanità Fabrizio Volpini e al Prefetto di Ancona Antonio D’Acunto, per stoppare immediatamente questa intenzione.

«La carenza di personale infermieristico per cessazioni era già nota all’inizio dell’anno –  evidenzia il sindaco di Sassoferrato Ugo Pesciarelli –  pertanto una adeguata gestione della politica del personale avrebbe dovuto evitare una situazione di emergenza proprio nel periodo che rende indispensabile per la comunità il servizio svolto da Cure Intermedie e RSA.  Questa incomprensibile decisione obbliga, fra l’altro al trasferimento dei pazienti nei reparti dell’ospedale di Fabriano disponibili, quali Hospice, certamente non coerenti con le loro condizioni cliniche».

Nella missiva si sottolinea inoltre con forza che dalla fine dello scorso anno non è stato sostituito il fisioterapista presso il servizio ambulatoriale di riabilitazione con interruzione di un’altra importante prestazione sanitaria. «Non è pertanto ammissibile –  ribadisce il primo cittadino –   un provvedimento che porti ad un ulteriore impoverimento dei servizi sanitari previsti da tutti gli atti di programmazione regionale in un territorio quale quello del comune di Sassoferrato inserito nell’area interna Basso Pesarese- Anconetano per la quale la strategia Snai prevede non solo il mantenimento, ma addirittura il potenziamento dei servizi sanitari quale elemento fondamentale e irrinunciabile per il futuro di aree riconosciute disagiate e a rischio di abbandono».

Nella lettera si chiede pertanto di attivare ogni procedura che consenta di acquisire il personale infermieristico mancante e di non procedere alla prevista riduzione dei servizi presso l’ospedale di Comunità di Sassoferrato, riconosciuto, tra l’altro, dalla Regione Marche stessa come modello di riferimento.

«Pur essendo certi che la richiesta verrà valutata attentamente e che ci sarà un sollecito riscontro – conclude Pesciarelli –  il Comune di Sassoferrato si riserva di porre in essere ogni azione per garantire ai cittadini di tutto il territorio montano il diritto alla salute costituzionalmente garantito».

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