Fabriano

Lega primo partito a Fabriano fra speranze e forza a livello regionale

In attesa di scoprire la composizione della prossima Giunta Regionale guidata da Francesco Acquaroli, intervista al coordinatore leghista Luigi Argalia

Luigi Argalia, coordinatore Lega Nord Fabriano

FABRIANO – In attesa di scoprire la composizione della prossima Giunta Regionale guidata da Francesco Acquaroli, il coordinatore della sezione di Fabriano della Lega, Luigi Argalia, non può che dichiararsi più che soddisfatto dall’esito della tornata elettorale del 20 e 21 settembre scorsi, sia per il risultato ottenuto in città sia per l’elezione di Chiara Biondi, prima degli eletti della Lista provinciale della Lega.

A distanza di alcuni giorni dal risultato elettorale, quali le considerazioni che si possono fare in casa Lega Fabriano?
«Anzitutto ringrazio personalmente e a nome della Lega tutti coloro che ci hanno dato fiducia. Un risultato bellissimo, frutto di un gioco di squadra in cui ognuno ha contribuito per come e quanto poteva, su questa linea di indirizzo continueremo in futuro con passione e dedizione per non deludere nessuno. Questo traguardo deve essere, infatti, non solo un punto di arrivo, ma di partenza, perché il fine della politica non è lo slogan indovinato e nemmeno la bandiera che sventola vittoriosa, ma rispondere in modo serio, corretto e concreto alle esigenze dei cittadini. Questo aspetto, tanta politica, compresa quella di chi doveva rappresentare un cambiamento e non lasciare indietro nessuno, lo ha dimenticato. I cittadini illusi e poi delusi esercitano il proprio diritto democratico e costituzionale di spostare il proprio voto. Il principio di alternanza è il fondamento della democrazia. Questa è anche una vittoria contro il pregiudizio di chi magari, per mancanza di risultati ottenuti e argomenti convincenti ha pensato di fermarci facendo di noi una narrazione strumentalmente distorta, dipingendoci come impreparati, pericolosi, antidemocratici e intolleranti, cosa ovviamente non vera e lo dimostreremo. Il nostro governo sarà operoso, umile, attento ai suggerimenti migliori, senza quelle gelosie e lotte di potere che hanno portato altri partiti a esplodere sotto i colpi e gli sgambetti del fuoco amico, che talora ha eliminato proprio gli elementi migliori. Faremo tesoro anche degli errori altrui e ascolteremo tutti, sia chi ci ha dato fiducia sulla parola, sia chi via via ce la darà sui fatti».

Chiara Biondi

In più, la classica ciliegina sulla torta, l’elezione di Chiara Biondi come prima nella lista provinciale della Lega, se lo aspettava?
«Noi volevamo una donna con certe caratteristiche, che Chiara ben rappresenta. I risultati, oltre le aspettative, parlano da soli e forse sono la risposta anche a chi nella nostra base avrebbe optato per una scelta diversa, magari con più lunga militanza. Basta guardare i numeri, la nostra candidata sarebbe stata eletta con i soli voti del comprensorio montano (Fabriano, Sassoferrato, Genga, Cerreto d’Esi, Mergo, Serra S. Quirico), qui mi sento di ringraziare i coordinamenti di Sassoferrato e Mergo. Inoltre ringrazio le duecento persone che hanno espresso la preferenza per Chiara al di fuori del comprensorio, frutto di conoscenze e relazioni amicali costruite in questi anni. C’è stata una risposta incredibile del territorio, segno che Chiara è piaciuta e la campagna elettorale pacata, fatta di incontri anche con singole persone è stata apprezzata».

Cosa potrà significare per il comprensorio montano poter contare su una così forte rappresentanza nella maggioranza che governerà la Regione Marche?
«In politica se ci sei conti, se non ci sei lasci contare gli altri. Per contare ci vogliono anche i numeri e Fabriano, insieme al comprensorio, ha tenuto alta la percentuale della Lega in provincia permettendoci di essere il primo partito. Tutto questo un significato ce l’ha e cercheremo di farlo valere, poi è importante essere rappresentati bene. Per capire l’importanza di esserci, Fabriano non sarebbe nel cratere se non avessimo avuto in Parlamento rappresentanti locali a volerlo fortemente. Ora, visto che tutti ne parlano, dobbiamo raccogliere le risorse del recovery fund e utilizzarle al meglio. Per essere chiari, investendo per tutti e non con irresponsabili regalie a perdere, secondo logiche di ritorno elettorale. Fabriano ha problemi serissimi ed urgenze non rinviabili: infrastrutture, lavoro, sanità, ma anche la necessità di ritrovare un ottimismo perduto e dare modo ai vari talenti di esprimersi».

Dalla cosiddetta società civile si sta alzando un forte pressing affinché venga riconosciuto l’apporto della Lega di Fabriano alla vittoria del centrodestra in termini di Assessorati, un riconoscimento politico importante, non crede?
«Certamente, li stiamo aspettando. Vorrei comunque precisare due concetti che per chi non milita nella Lega possono sfuggire. Per quante richieste si possano fare, c’è qualcuno deputato a decidere e sappiamo che chi ha questo incarico fa e farà il bene della Lega, premiando e valutando meriti e competenze. Il concetto più importante, che i militanti conoscono bene, dice: “La Lega si serve, della Lega non ci si serve”. Se si comprende questo concetto capisci che la Lega è una famiglia, dove tutti condividono e lavorano per il bene comune».

La Lega primo partito a Fabriano, un balcone con vista sulle Comunali 2022?
«Da quando siamo nati, era il 2017, abbiamo sempre lavorato e risposto agli insulti, tanti, con i grazie e un sorriso. Basta guardare i dati delle elezioni che si sono succedute per leggere una crescita costante. Questa tornata elettorale dimostra che siamo pronti. Fabriano è ferma. Abbiamo perso 3 anni di occasioni e opportunità. La necessità di un cambiamento credo sia sotto gli occhi di tutti. Abbiamo 2 anni per proporre la persona e la squadra giusta, non rompiamo le uova prima del tempo. Sicuramente ci saremo».

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