Fabriano

Julieta Cantaluppi ci racconta la “sua” Nazionale Junior

L'ex campionessa fabrianese di ginnastica ritmica è ora l'allenatrice della squadra giovanile azzurra che da giugno si allena a Fabriano in vista degli Europei di maggio in Ungheria

La Nazionale Italiana Junior di ginnastica ritmica ricevuta in Fondazione Carifac

FABRIANO – Il nome di Julieta Cantaluppi resterà impresso per sempre nella storia della ginnastica ritmica, visto che i suoi sette ori conquistati ai Campionati Italiani Assoluti tra il 2005 e il 2012 saranno probabilmente irraggiungibili per qualsiasi altra atleta di questa disciplina sportiva. Ritiratasi dalle scene agonistiche nel 2013 all’età di 28 anni – poco dopo aver partecipato alle Olimpiadi di Londra – da allora Julieta è entrata a far parte dell’Aeronautica e allena la Ginnastica Fabriano, una società che ormai sta diventando un punto di riferimento importante per la ritmica nazionale. Tanto che la Federazione, per il terzo biennio consecutivo, ha affidato alla “accademia” fabrianese l’allestimento e gestione della Nazionale Italiana Junior (atlete di 13 e 14 anni), di cui la stessa Julieta è allenatrice responsabile, insieme alla collega – nonché madre – Kristina Ghiurova e alla coreografa Bilyana Dyakova.

Come già detto ieri, l’Italia Junior ha ottenuto un onorevole 5° posto in occasione della prima uscita ufficiale di quest’anno, nel weekend appena trascorso, a Mosca. Si è trattato del primo di una serie di appuntamenti internazionali propedeutici ai Campionati Europei Junior previsti a metà maggio in Ungheria.

L’incontro in Fondazione Carifac

L’incontro organizzato questa mattina con le giovani atlete azzurre presso la Fondazione Carifac di Fabriano, prezioso partner della Ginnastica, è stato l’occasione per approfondire l’argomento.

Julieta Cantaluppi, quali obiettivi vi ponete con questa Nazionale Italiana Junior?

«Prima di tutto disputare nel miglior modo possibile le prossime gare internazionali, arrivando ad eseguire prestazioni senza errori in vista degli Europei. Per i quali non ci vogliamo porre obiettivi di classifica, ma certamente speriamo di arrivare alle finali a otto. Non sarà facile, ma ci proveremo».

Com’è avvenuta la composizione di questa squadra?

«Ho selezionato queste sei ragazze perché mi piacevano particolarmente. Solo una è di Fabriano, Talisa Torretti, le altre vengono da altre parti d’Italia (Francesca Pellegrini da Carrara, Nina Corradini da Roma, Melissa Girelli da Udine, Anna Paola Cantatore da Giovinazzo e Rebecca Vinti da Spoleto, nda). Risiedono in città dal giugno scorso, qui a Fabriano vanno a scuola e si allenano duramente per circa sei ore al giorno. Stanno facendo moli sacrifici, a volte c’è da gestire i caratteri diversi e un po’ di nostalgia delle famiglie, ma è una esperienza molto gratificante per tutti. Sono forti tra loro i rapporti di amicizia, basti pensare che tre delle cinque ragazze che vengono da fuori vivono a casa di Talisa, l’unica di Fabriano».

Per gran parte della giornata, la vostra casa è comunque il PalaCesari di Fabriano…

«Un luogo adorabile, con buona luce per eseguire gli esercizi e soffitto alto, che non cambierei con nessun altro luogo per allenarci. Ma, purtroppo, è anche un impianto vecchio (venne costruito alla fine degli anni Settanta, nda) e che avrebbe bisogno di essere rimesso a posto. Sono stati fatti alcuni interventi agli spogliatoi, ma quando piove entra acqua dall’alto, e finisce sopra il parterre dove ci alleniamo. All’interno fa troppo freddo, la temperatura è bassa per fare sport, le ragazze devono indossare strati e strati di vestiti, talvolta scaldacollo e guanti. Un giorno sono venuti ad allenarsi i ragazzi del basket e ci hanno domandato stupiti: “ma voi vi allenate con questo freddo?”, tanto per rendere l’idea…».

La fabrianese Julieta Cantaluppi alle Olimpiadi 2012 (si è ritirata dall’attività agonistica nel 2013)

L’auspicio, insomma, è che la nuova amministrazione – di qualunque colore sia – metta in conto una ristrutturazione dell’impianto… Julieta, tornando a te, come hai vissuto il passaggio da atleta agonista ad allenatrice?

«Devo ammettere che inizialmente è stato traumatico. Stare in pedana era la mia vita, mi faceva sentire viva, una sensazione che solo chi è stato sportivo riesce a capire in pieno. Mi mancava allenarmi tutti i giorni, come avevo sempre fatto fino a quel momento. Con il passare del tempo sono riuscita ad assorbire il passaggio ed ora non mi pesa più, adoro allenare, perché è ciò che voglio fare e mi gratifica molto».

Leandro Santini, presidente onorario della Ginnastica Fabriano

UNA REALTA’ DA TREMILA ORE DI ALLENAMENTO L’ANNO

La Ginnastica Ritmica Fabriano, ormai, è una “eccellenza” sportiva della città di Fabriano. La società è presieduta da Angela Piccoli, ma sempre importante è la figura del presidente onorario Leandro Santini. «In questa stagione abbiamo circa 150 ragazze iscritte, di cui 25 agoniste – riferisce Santini. – Oltre alla Nazionale Italiana Junior, che siamo lieti di allestire per il terzo biennio consecutivo, mi fa piacere sottolineare che sono nostre tesserate Letizia Cicconcelli e Milena Baldassari, atlete ormai fisse tra le azzurre Senior, ed è nostra tesserata anche Martina Centofanti, una delle “farfalle” della Nazionale maggiore, vista all’opera alle recenti Olimpiadi». Per intuire la mole di impegno della Ginnastica Fabriano, basti pensare che la società deve far fronte a circa tremila ore di allenamento l’anno… «Per questo è fondamentale il sostegno che continua a fornirci la Fondazione Carifac – aggiunge Santini – anche se mi preme dire che, a parte il suo prezioso contributo e quello delle aziende Faber e Chemiba, riceviamo davvero poco dal territorio fabrianese…». E pensare che, invece, gli eventi ospitati dalla Ginnastica Fabriano spesso hanno una bella ricaduta sulla città. «Ad ottobre ospiteremo una tappa del campionato di serie A e a dicembre le finali di serie C, che porteranno centinaia di atlete ed accompagnatori a Fabriano – annuncia Santini: – nel binomio sport-territorio noi ci crediamo, ma ci piacerebbe che qualcosa tornasse anche indietro, perché, come società, di aria non riusciamo a vivere…». «Per quanto ci riguarda, il sostegno alla Ginnastica Ritmica rientra fra le nostre strategie – assicura il referente della Fondazione Carifac, Marco Boldrini: – un impegno che ci siamo presi alcuni anni fa e che contiamo di portare avanti. Ci riconosciamo nei valori e nella professionalità di questa società, i risultati sono l’ultima cosa che ci interessa».

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