Fabriano

«Dalla parte degli ultimi», l’ingresso ufficiale del nuovo vescovo Massara

Prima della messa nella Cattedrale di San Venanzio, la visita ai malati dell’ospedale Engles Proili. Annullato il buffet per volontà del nuovo Pastore della diocesi. I fondi destinati alla Caritas

Il nuovo vescovo di Fabriano-Matelica, Francesco Massara

FABRIANO – Ingresso ufficiale nella diocesi di Fabriano-Matelica del vescovo, mons. Francesco Massara. A benedire questa nuova fase, la Madonna del Buon Gesù, co-patrona della città della carta. Presenti tanti vescovi del collegio episcopale marchigiano e molte autorità civili, fra Sindaci e rappresentanti delle forze dell’ordine. Prima della messa nella Cattedrale di San Venanzio, la visita ai malati dell’ospedale Engles Proili.

«Grande è la gioia che mi accompagna in questo momento significativo per me ed importante per la storia di questa comunità ecclesiale. Saluto e ringrazio tutti per aver accolto il mio invito. Ringrazio i confratelli vescovi per la loro presenza e preghiera, ma consentimi un doveroso saluto a mons. Giancarlo Vecerrica, già vescovo di questa Chiesa, per la paternità con la quale mi ha accolto, ed il prezioso spirito di collaborazione con il quale mi accompagna in questo mio percorso di nuovo pastore di questa comunità diocesana. Caro don Giancarlo ti chiedo di continuare a pregare la Madonna del Buon Gesù per il bene di questa nostra Chiesa particolare. Un saluto cordiale a mons. Stefano Russo, che come mio predecessore, pur non potendo essere presente per impegni precedenti, mi ha fatto pervenire un suo messaggio di vicinanza e preghiera per la mia missione in questa realtà ecclesiale. Ringrazio le Autorità civili e militari con le quali ho inteso fin da subito allacciare relazioni di dialogo aperto e collaborativo in funzione del bene comune e nel rispetto delle autonomie gestionali. Vi sono grato per la sensibilità e lo spirito di collaborazione che avete sempre mostrato verso la nostra chiesa», le parole di mons. Massara rivolte, durante l’omelia, ai Vescovi di Fermo Rocco Pennacchio, di Ancona Angelo Spina, di Pesaro Pietro Coccia, di Loreto Fabio Del Cin, di Senigallia Fanco Maneti, di Fano Armando Trasarti, di Jesi Gerardo Rocconi, di Macerata Nazzareno Marconi, di Ascoli Piceno Giovanni D’Ercole, di Imola Giovanni Mosciatti. Oltre alle autorità civili, i Sindaci di Fabriano, San Severino, Genga, Matelica, Sassoferrato, Cerreto D’Esi, Camerino, Serra San Quirico, i vertici della Provincia di Ancona e delle forze dell’ordine regionali, provinciali e locali.

«Ora, prima di condividere le mie emozioni, permettetemi di rivolgere la mia deferente e devota gratitudine al Santo Padre per la fiducia accordatami chiedendomi l’obbedienza di assumere la cura pastorale di una seconda Diocesi. A lui va il mio personale ringraziamento e per lui si innalza la nostra preghiera. Nonostante le vigenti norme sanitarie, ho voluto celebrare questa solenne liturgia con tutti voi, per significare che sono qui per voi e con voi, come vostro vescovo al servizio della Chiesa che si trova in questa porzione di terra marchigiana. Con tanti di voi mi sono già incontrato in diverse occasioni, svolgendo i compiti di Amministratore Apostolico, e ho gioito della larghezza del vostro cuore, della calorosa e benevola accoglienza che mi avete riservato. Ho imparato a conoscervi e ad apprezzare i talenti che il Signore ha posto in ognuno di voi e i doni che ha elargito a questa bella realtà diocesana. Vi ringrazio per il lavoro che fate con dedizione e spirito di servizio, ognuno nel suo campo e per il bene di tutti», il pensiero del neo Vescovo della Diocesi Fabriano-Matelica, mons. Francesco Massara, anche Arcivescovo della Diocesi di Camerino-San Severino.

«L’inizio ufficiale del mio ministero episcopale in mezzo a voi prende avvio con una coincidenza provvidenziale ed impegnativa. Oggi infatti, nel giorno in cui ricorre la memoria liturgica della Natività di Maria, come chiesa locale celebriamo anche la solennità della Madonna del Buon Gesù, nostra celeste Patrona. Oggi, come quel giorno a Giuseppe, anche a me viene affidata una nuova sposa, la Chiesa di Fabriano – Matelica. Come quel giorno a Giuseppe, ora anche a me viene ripetuto: “Non temere di prendere con te Maria.” Sappiamo bene cos’abbia significato per Giuseppe accogliere l’invito dell’angelo. Ma per me, cosa potrebbe significare? In primo luogo, l’obbedienza che la Chiesa, per volontà del Santo Padre, mi ha richiesto, mi impegna ad essere un vescovo realmente e lealmente disponibile. Mi chiama ad avere uno sguardo di predilezione per gli ultimi e per ogni povertà, senza nascondere i problemi sotto il tappeto e senza temere di vivere il contatto con una realtà nella quale occorrerà fasciare ferite, farsi carico, prendersi cura e spendersi senza riserve. La volontà di Dio mi interpella operando, per quanto e come possibile, a realizzare una Chiesa sinodale, in ascolto dello Spirito Santo e dei segni dei tempi. Una Chiesa in uscita, samaritana, libera, fedele al Vangelo. Una Chiesa libera dai compromessi, dalle false sicurezze frutto di retaggi del passato, dalla ritualità senza cuore, dalla religiosità fatta solo di precetti e tradizione», l’impegno pastorale di mons. Massara.

Accompagnato, anche, da un sentirsi partecipe e pienamente immerso nelle vicende di questa comunità, «diventando non un vescovo isolato e solitario, ma, Pastore e guida capace di condividere con la sua gente non semplicemente una residenza sociale, ma le gioie e le speranze, le angosce e le consolazioni di chi il Signore ha posto al mio fianco. Dalla Vergine, Madre di Dio, come comunità ecclesiale, dobbiamo imparare che nell’evangelizzazione non siamo noi il dato fondante e fondamentale, bensì Gesù Cristo che si offre a tutti. A Lei, ancora una volta, con dedizione filiale affidiamo la nostra città di Fabriano e tutta la comunità diocesana; a Lei ho affidato fin dall’inizio il mio ministero episcopale scegliendo il motto “Mater mea, fiducia mea”, e ancora oggi, in modo particolare, a Lei affido il mio ministero di pastore in questa chiesa particolare; perché con il suo esempio e la sua materna intercessione possa guidare questa comunità sulla strada della fede e della carità pastorale», ha concluso il vescovo, mons. Francesco Massara, che come gesto concreto di vicinanza ai bisognosi, ha deciso di far annullare il buffet e far devolvere i soldi in favore della Caritas diocesana.

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