Fabriano

Inaugurata, a Fabriano, la mostra di Luigi Cioli dal titolo: Inquadro

La personale, visitabile fino al prossimo primo luglio, è stata allestita all’interno della Galleria delle Arti in via Gioberti. Orari di galleria: dal martedì al venerdì 17/19:30, sabato e domenica 10/13 e 17/19:30, ingresso gratuito

La locandina dell'evento

FABRIANO – Inaugurata, a Fabriano, la mostra personale di Luigi Cioli dal titolo: Inquadro. La mostra, visitabile fino al prossimo primo luglio, è stata allestita all’interno della Galleria delle Arti in via Gioberti. Orari di galleria: dal martedì al venerdì 17/19:30, sabato e domenica 10/13 e 17/19:30, ingresso gratuito.

«Luigi Cioli, torna a vivere una mostra personale dopo quattro anni. Torna ad allestirla nella sua Fabriano, che ha già salutato altre due esposizioni fortunate e decisive del suo viaggio nell’arte: “Anima Nuda” (2014) e “Assolutamente Carta” (2010/2011). Quest’ultima, particolarmente felice, perché ci ha svelato anche un talentuoso interprete della “materia” che ha reso celebre Fabriano nel mondo», spiega il critico d’arte, Fabio Marcelli.

Luigi Cioli, è nato a Camerino, da una famiglia della vicina Serravalle di Chienti. Da oltre trent’anni risiede a Fabriano. L’itinerario dentro l’arte è iniziato con un percorso da autodidatta, arricchito da feconde esperienze di studio tecnico e formale, volte soprattutto ad affinare la “madre di tutte le arti”, il disegno. Significativa, è stata la sua frequentazione della libera scuola d’arte, tenuta a Tolentino dal maestro Roberto di Dionisio. A Fabriano, da molti anni partecipa a numerosi workshop con artisti, organizzati dall’Associazione “InArte”.

Negli ultimi quindici anni, il percorso espositivo di Cioli si è ampliato. In particolare, le mostre collettive, sono state vissute come occasione di confronto con gli altri artisti. Ha poi scelto di frequentare felici e storiche esperienze culturali, dove nel tempo si è fatto conoscere ed apprezzare: “La Marguttiana” a Macerata; la “Rassegna Salvi” a Sassoferrato; “FabrianoInAcquarello”; “Human Rights?” di Rovereto e altre. Felice, è stata la partecipazione alle mostre, organizzate negli scrigni architettonici ed ambientali dei borghi di Calcata (a cura di Giuseppe Salerno) e nel castello di Salmaregia (a cura di Alberto Orfei). In Italia, le opere di Cioli hanno raggiunto: Arcevia; Campello sul Clitunno; Genova Pegli; Perugia; Piobbico; Recanati; Roma; San Giustino; Terni. All’estero: Cairo; Karachi; Lisbona; Londra; New York; San Paolo; Spa; Taiwan.

«L’approccio verso le “personali” è stato meno intenso, quasi centellinato. Una scelta consapevole, che, come accade per molti altri artisti, rispecchia un approccio umile e sensibile alla pratica dell’arte. Luigi Cioli, infatti, vive la “personale” come il momento del dono e del dialogo col suo pubblico, con la serena emozione di chi sa di essere di fronte a un bilancio artistico e interiore», spiegano gli organizzatori della mostra, l’associazione InArte.

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