Fabriano

Impianto natatorio di Fabriano chiuso per protestare contro le Istituzioni nazionali

«Serve un segnale, il settore è in crisi», evidenziano dalla società che comunica l'adesione alla protesta indetta dal Coordinamento Associazioni gestori impianti natatori

La piscina di Fabriano pronta ad ospitare un altro importante evento per i disabili

FABRIANO – Domani, 6 febbraio, l’impianto natatorio di Nuova Sportiva di Fabriano rimarrà chiuso per protesta. «Serve un segnale, il settore è in crisi», evidenziano dalla stessa società che comunica l’adesione alla iniziativa indetta dal Coordinamento Associazioni gestori impianti natatori, che prevede la chiusura degli impianti per l’intera giornata di domenica come segno di protesta verso le istituzioni, cui si chiedono provvedimenti urgenti per salvare un settore sempre più in difficoltà.

La dichiarazione

«La situazione è grave e rischia di compromettersi ulteriormente senza un tempestivo intervento delle istituzioni. Il covid ha condannato il settore a chiudere i propri impianti per buona parte degli ultimi due anni, lo slancio della quarta ondata pandemica, unito al caro bollette di questi mesi, sta dando il colpo di grazia», sostiene Silvia Grandi, Presidente di Nuova Sportiva. «La condizione è tale che non basta più un semplice provvedimento; serve un’azione combinata di interventi che dia reale sostegno al settore. Anzitutto sul caro bollette, che su certi impianti ha raggiunto crescite del 100% con un impatto insostenibile sul piano economico-finanziario. Chiediamo inoltre che vengano deliberati nuovi ristori e che si rinnovino iniziative virtuose come i bonus piscine», prosegue Grandi. «Questa domenica chiuderemo a malincuore gli impianti di tutta la nostra rete, ma non possiamo fare altrimenti. Serve un segnale forte e siamo pronti a farci portavoce della sofferenza di un settore che sta affondando, non certo per colpa di incapacità imprenditoriali. La priorità è tutelare le decine di migliaia di lavoratori che rischiano il posto e le cui famiglie vivono nell’incertezza dall’inizio della pandemia. Senza dimenticare che il nostro settore non riguarda solo chi lavora ma anche le centinaia di migliaia di di appassionati che ogni giorno frequentano le nostre strutture. Un settore che è – e deve continuare ad essere – sinonimo di benessere, salute e crescita», ha concluso.

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