Fabriano

«Il reato è prescritto, ma è stato comunque consumato»

Conferenza stampa del Movimento 5 Stelle destinata a far salire ulteriormente la temperatura della campagna elettorale a Fabriano. Attacco frontale del candidato Gabriele Santarelli al più accreditato competitor Giovanni Balducci, sostenuto dalla coalizione Insieme per Fabriano

Joselito Arcioni e Gabriele Santarelli

FABRIANO – Richiesta di archiviazione perché il reato è prescritto, ma comunque consumato. Conferenza stampa del Movimento 5 Stelle destinata a far salire ulteriormente la temperatura della campagna elettorale a Fabriano. Attacco frontale del candidato del Movimento 5 Stelle, Gabriele Santarelli, al più accreditato competitor, Giovanni Balducci, sostenuto dalla coalizione Insieme per Fabriano.
«Fino a oggi siamo stati fin troppo corretti, nonostante gli attacchi scomposti ricevuti. È ora che si sappia ciò che è stato appurato grazie a una nostra interpellanza presentata nel novembre del 2015 dai nostri portavoce in Consiglio comunale, Joselito Arcioni e Sergio Romagnoli. Avevamo sollevato la questione di alcuni lavori a San Michele progettati da Giovanni Balducci su un immobile di proprietà della Diocesi. Grazie alla segnalazione che ci era pervenuta, abbiamo verificato che erano scaduti i tempi per poter fare i lavori. Allora, Balducci ha presentato una nuova richiesta documentando che su quell’immobile erano già stati fatti alcuni lavori. Nello specifico alle fondamenta e al solaio del primo piano. In base a ciò, è stata concessa una nuova autorizzazione e sono stati versati, nuovamente, gli oneri di urbanizzazione. Ma ciò non è mai avvenuto. La risposta alla nostra interrogazione è stata ridicola e Balducci ha minacciato tutti, in particolare i nostri due portavoce, affermando che sarebbe stato opportuno verificare l’integrità di tutti i consiglieri. Guarda caso, subito dopo, si è avviato un controllo riguardante una proprietà eredita, dal padre, da Joselito Arcioni per un presunto caso di abuso edilizio. Nel frattempo, comunque, noi avevamo presentato anche un esposto in Procura», racconta Santarelli.

Rincara la dose, Arcioni. «Dopo l’interpellanza ho chiesto un sopralluogo da parte dell’ufficio Tecnico comunale per verificare il tutto. Richiesta alla quale nessuno ha mai risposto. Una situazione che ci inquieta».
Comunque sia, il 10 giugno 2016 è arrivata la risposta della Procura. «Il Pubblico Ministero, dott. Andrea Laurino, visti gli atti dell’intestato procedimento penale; Ritenuto che il reato di cui all’art. 48-480 c.p. (falsità ideologica) risulta consumato in data 12-03-2010, dunque è prescritto, si procede separatamente per eventuali false fatture, visti gli artt 408/411 c.p.p., 125 D.lv 271/89 chiede che il Giudice per le indagini preliminari in sede voglia disporre l’archiviazione del procedimento e ordinare la conseguente restituzione degli atti al proprio Ufficio», questo si legge nella richiesta di archiviazione firmata dal PM.
«Il reato c’è stato ed è stato consumato, ma siamo arrivati tardi, quindi è prescritto», attacca Santarelli. «Si procede per eventuali false fatture separatamente, ma a noi non sarà data notizia in merito. È stato dimostrato che c’è un reato consumato. È normale che di fronte a ciò, si possa concorrere tranquillamente per la carica di sindaco? Senza dimenticare che questo atto smonta definitivamente le premesse della campagna elettorale di Balducci, quando parla di onestà e professionalità del soggetto in questione». Una vera e propria bordata che non finisce qui.

Infatti, il candidato pentastellato si rivolge direttamente alla Curia. «Il Vescovo è ancora disposto, visto il precedente, a riconfermare Balducci come presidente dell’Istituto diocesano per il sostentamento del clero? È palese il conflitto di interesse con il suo ruolo, negli ultimi dieci anni, di assessore. Vogliamo capire come si vogliono comportare tutti. Il reato in questione prevede una reclusione da 3 mesi a 2 anni, ma è prescritto. Il Vescovo vuole ancora tenersi Balducci quale gestore del patrimonio della Curia? Quest’ultima, oltre al danno di immagine, ha avuto anche un danno economico per il versamento, due volte, degli oneri di urbanizzazione».
La conclusione, se possibile, è ancora più al vetriolo. «Non è detto che si tratti solo di un caso. Sarà interessante verificare il tutto una volta eletti e quando riserveremo la stanza a tutti gli investigatori per verificare gli atti di questi anni». Dopo queste dichiarazioni, la campagna elettorale di Fabriano è, inevitabilmente, destinata a non essere più quella di prima.

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