Fabriano

Il grande sogno del giovane Riccitelli

Simone, figlio di Luca (ex pilota di successo in Formula 3), a 14 anni e mezzo sta iniziando a percorrere la sua strada nel mondo automobilismo, con le idee chiare e tanta voglia di emergere. Ora sta effettuando dei test per la Formula 4

Simone e Luca Riccitelli: il giovane fabrianese sta iniziando a percorrere le orme del papà nel mondo dell'automobilismo

FABRIANO – Nella famiglia Riccitelli, la passione per l’automobilismo è arrivata alla terza generazione con il giovane Simone. Erano gli anni Sessanta quando il nonno Sandro e lo zio Gianfranco iniziavano a dedicarsi alla preparazione di auto da corsa, portandole in pista in prima persona; poi è stata la volta di papà Luca, divenuto pilota di successo in Formula 3 (secondo classificato nel 1994) e in seguito protagonista di tante vittorie sulle monoposto a ruote coperte. Ora, sembra proprio essere il momento di Simone Riccitelli, classe 2002, quindici anni da compiere il prossimo novembre, ma già tanta maturità e determinazione per poter azzardare la considerazione che… buon sangue non menta!

Luca e Sandro Riccitelli, rispettivamente padre e nonno di Simone: tre generazioni nel segno delle auto da corsa

La notizia è che il team tedesco Mucke gli ha offerto la possibilità di effettuare dei test su auto di Formula 4, una categoria che potremmo definire di cerniera tra i kart e le vetture di formula, ma già estremamente competitiva e di livello. Il giovane fabrianese finora ha svolto due test, ad Adria (Ro), il secondo dei quali martedì 4 aprile con interessanti risultati.

La chiacchierata con Simone, però, parte da più lontano. Dagli inizi proprio…

Il primo test di Simone Riccitelli ad Adria con una vettura di Formula 4

«Possiamo dire che sono cresciuto nel mondo dei motori, seguendo il lavoro e le orme di mio padre – ci racconta il ragazzo. – A quattro anni sono salito per la prima volta sul kart, a Castelraimondo: su quella pista ci ho lasciato le righe, per quante volte ci ho girato…».

Il naturale passaggio successivo è stato la partecipazione alle prime gare. «A nove anni ne ho corse tre nel campionato Italiano 60 Easy Kart, mentre la stagione successiva ho partecipato a tutte – ricorda Simone. – L’anno dopo, poi, per ottenere risultati migliori, sono entrato nel team De Bardi di Vicenza».

Simone Riccitelli lo scorso anno nel campionato italiano Rok di kart

Nel 2015 passa nella categoria di cilindrata 100 e nel 2016 partecipa al Campionato Italiano Rok, area Nord, dove inizialmente ottiene buoni risultati dimostrando interessanti qualità, ma nell’ultima gara un ritiro per incidente durante la prima manche lo manda giù di morale. «Ero deluso – racconta il giovane Riccitelli. – Ma pochi giorni dopo, verso fine novembre, ho potuto subito risollevarmi, perché il team tedesco Mucke di Berlino mi offriva la possibilità di effettuare un test di Formula 4 ad Adria. Per me è stata una notizia allucinante, una opportunità che non capita tutti i giorni!».

Papà Luca (con il giubbotto nero) dà gli ultimi consigli a Simone prima del test sull’auto da corsa

E’ facile immaginare l’emozione di Simone, a 14 anni, in occasione del primo test su una monoposto da corsa che può raggiungere i 200 km/h, dopo aver guidato soltanto i kart… «Come tutti i debuttanti, inizialmente ho dovuto prendere confidenza con il freno – spiega. – Poi, in occasione del secondo test, martedì 4 aprile, sono andato decisamente meglio. Il circuito base di Adria è di 2,7 chilometri e un buon tempo qui è sotto 1’ 15”. Io, alla seconda prova, ho fatto 1’ 15” 8, quindi direi che posso ritenermi soddisfatto. Anche i tecnici del team sono rimasti entusiasti e vorrebbero attuare un programma di allenamento simulatore per l’anno prossimo, il 2018».

Simone Riccitelli mentre esce dai box per il secondo test, martedì 4 aprile ad Adria

Simone ha le idee chiare su come tracciare il percorso per raggiungere il suo sogno. «Innanzitutto mi devo irrobustire fisicamente, soprattutto nella parte superiore del corpo – rivela. – Inoltre, penso che faremo dei test in Germania, perché altrimenti in Italia l’unico circuito abilitato per la mia età è quello di Adria, mentre là non ci sono limitazioni».

Ma è anche realista, dimostrando – come già detto – una grande maturità per la giovane età che ha. «Sono molto carico per questa avventura, mi sento molto fortunato – dice Simone. – Occasioni come questa capitano una volta nella vita e mi piacerebbe afferrarla. Però devo essere anche onesto: non mi faccio illusioni, mi godo il presente passo per passo, senza aspettative troppo grandi. Del resto so bene che il mondo delle corse automobilistiche è molto oneroso dal punto di vista economico e incide tanto anche la possibilità di avere a disposizione degli sponsor che mi sostengano. Ma è il mio sogno e farò tutto il possibile per cercare di realizzarlo, senza avere rimpianti un giorno. In linea teorica, dal 25 novembre 2017 quando avrò compiuto 15 anni, potrei correre in Formula 4 a Dubai. Ma lo preciso, in linea teorica… Com’è guidare una monoposto? Per me, la sensazione più bella che c’è: quando ti cali a due centimetri da terra a duecento all’ora e salti sui cordoli… è uno spettacolo!».

E papà Luca, che cosa ne pensa? «Simone è cresciuto in mezzo alle macchine, alle corse, alle piste… per lui queste sono cose naturali da sempre – dice Riccitelli senior, che ora insegna a guidare le auto da corsa con la sua Driving Academy: – In generale, premesso il fatto che sono il genitore e quindi il mio giudizio può essere distorto, ritengo che sia un ragazzo responsabile, affronta le cose con impegno e dedizione, è bravo a scuola (frequenta il primo anno del Liceo Scientifico “Volterra” di Fabriano, nda), quindi non gli posso dire nulla. Dal punto di vista automobilistico, per lui sono state le prime uscite: è andato bene, senza errori, veloce e concentrato. Ora deve fare tanta esperienza e chilometri. Per quanto mi riguarda, cerco di mandare avanti lui, di fargli fare le sue esperienze, rimanendo il più possibile dietro le quinte. Quello che mi sento di dirgli è di godersi giorno per giorno l’opportunità che ha a disposizione, cercando di sfruttarla al massimo, ma tenendo sempre in considerazione che l’automobilismo è un mondo difficile e impegnativo».

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