Fabriano

Gruppo Fedrigoni: investimenti, assunzioni e riperimetrazione industriale per Fabriano Ufficio

Premio unico di risultato da record per i 2.200 dipendenti italiani del Gruppo Fedrigoni. Quest’anno la media si attesta a 2.800 euro con punte di 3.450 euro

Lo stabilimento di Rocchetta di Fabriano
Lo stabilimento di Rocchetta di Fabriano del Gruppo Fedrigoni

FABRIANO – Premio unico di risultato da record per i 2.200 dipendenti italiani del Gruppo Fedrigoni, quest’anno la media si attesta a 2.800 euro con punte di 3.450 euro, in crescita rispetto allo scorso anno, media 2.100 euro. Previsti investimenti, nuove assunzioni. Nel percorso di riposizionamento del Gruppo verso un’offerta sempre più premium, uno degli obiettivi è la rifocalizzazione di segmenti a bassa marginalità definiti “commodity”, la cui domanda è in calo. Nel mondo Fabriano, questo ha portato a riflettere in particolare sui prodotti per l’ufficio, di cui si vuole analizzare tutti i possibili scenari. Si è deciso, quindi, di delimitare più chiaramente il perimetro di Fabriano Ufficio creando una società separata, che è 100% parte del Gruppo Fedrigoni ma con una propria legal identity, così da consentire al top management di avere un perimetro più chiaro. Non una vendita, dunque, come è stato ribadito più volte durante l’incontro con i sindacati svoltosi oggi alla presenza dell’AD, Marco Nespolo.

«Il brand Fabriano è per noi un asset strategico – precisa Nespolo – che vogliamo mantenere e rafforzare all’interno del percorso di crescita globale di Fedrigoni. Non c’è alcun piano definito, ma stiamo esplorando tutti gli scenari percorribili per ottenere il massimo potenziale dal segmento ufficio, come la riconversione di alcune macchine, la creazione di partnership industriali o di collaborazioni, il cambiamento nei volumi venduti e nel mix di prodotti, privilegiando quelli più profittevoli e con maggiore potenziale di crescita», le sue parole.

La dichiarazione dell’amministratore delegato Fedrigoni

«Negli ultimi 24 mesi il mercato della carta ha subìto profonde discontinuità, prima con l’emergenza Covid, poi con la carenza e il rincaro senza precedenti di tutte le materie prime inclusa l’energia e il gas, infine con la guerra in Ucraina. Nonostante questo Fedrigoni ha saputo garantire la continuità del business, producendo a pieno regime in tutte le fabbriche e mantenendo la propria marginalità, grazie ad interventi efficaci sui processi, dalla supply chain agli acquisti, dai trasporti alla distribuzione. Un ingrediente della nostra strategia che ha giocato un ruolo chiave è stato il riposizionamento, negli ultimi due anni, verso quei segmenti di offerta premium destinati al mercato del lusso, che crescono e sono in grado di assorbire meglio gli aumenti di prezzo. Nella divisione carta questo ci ha portato a spostare gradualmente la produzione verso il mondo del packaging di lusso e delle altre applicazioni creative e artistiche, di cui abbiamo sensibilmente aumentato i volumi e le vendite». Marco Nespolo, amministratore delegato di Fedrigoni, tra i principali operatori al mondo nella produzione e vendita di carte speciali per il packaging e altre applicazioni creative e di materiali autoadesivi premium per l’etichettatura, riassume così alle rappresentanze sindacali nazionali e locali, incontrate oggi, l’andamento del Gruppo che, nonostante l’instabilità del mercato, è uscito con numeri in forte crescita nel 2021 (il bilancio sarà ufficializzato nelle prossime settimane) e ottime prospettive per il 2022.

Dati e programmi

Dati che portano con sé numerose ricadute positive, tra cui un Premio unico di risultato da record: istituito lo scorso anno per 2.200 dipendenti in Italia, stante un valore base di 2.100 euro, quest’anno la media si attesta a 2.800 euro con punte di 3.450 euro. Cifre che vengono incrementate da Fedrigoni del 15% se destinate al programma di Welfare aziendale, che offre un paniere di beni e servizi a prezzi agevolati: introdotta quest’anno, l’opzione è stata scelta dal 35% degli impiegati e il 20% degli operai. Ancora, per supportare la crescita negli ultimi due anni sono state assunte in Italia in media 130 persone all’anno (900 a livello globale negli ultimi tre anni), anche durante la pandemia, e sono stati realizzati importanti investimenti per lo sviluppo prodotti, l’innovazione e il potenziamento della capacità produttiva. «Nel 2021 abbiamo spinto l’acceleratore sugli investimenti, con un piano di oltre 66 milioni di euro (oltre il 40% in più del 2020) finalizzato ad aumentare la capacità produttiva e insistere su ricerca e sviluppo dei nostri prodotti – spiega Nespolo -. Anche per il 2022 abbiamo previsto un budget di investimenti molto significativo e in crescita. Nella divisione Paper prevediamo 43 milioni di euro di investimento tra R&D e aumento della capacità produttiva. In particolare, nell’area delle Marche (Fabriano, Pioraco, Castelraimondo), a Verona e in Trentino (Arco) realizzeremo interventi di potenziamento dei macchinari per rendere sempre più sostenibile il processo produttivo e crescere su segmenti promettenti (si pensi alle nuove macchine per produrre soluzioni termoformate per il packaging). Nella divisione Self-Adhesives, invece, degli oltre 24 milioni di euro previsti nel 2022, circa 9 milioni saranno destinati agli impianti di Sassoferrato, in provincia di Ancona, e di Arco di Trento, per l’installazione di nuovi macchinari e l’efficientamento di quelli esistenti».

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