Fabriano

Genga, ancora proteste per la chiusura della filiale di Banca Intesa

Questa volta a intervenire è Mattia Marinelli, titolare di una delle attività più longeve del comune di Genga, nonché da poco fiduciario territoriale del nuovo consiglio direttivo del mandamento Zona Montana di Confcommercio Marche Centrali

Il Borgo di Genga

GENGA – Continuano le proteste in merito alla chiusura delle filiali di Banca Intesa a Cerreto D’Esi, Genga e Staffolo il prossimo 24 marzo, come a Staffolo. Invece, a Serra San Quirico la chiusura è stata calendarizzata nel prossimo mese di giugno. Questa volta a intervenire è Mattia Marinelli, titolare di una delle attività più longeve del comune di Genga, nonché da poco fiduciario territoriale del nuovo consiglio direttivo del mandamento Zona Montana di Confcommercio Marche Centrali. «Sono solo il primo step verso un ridimensionamento più articolato che toccherà entro l’anno anche altri centri dell’entroterra marchigiano», le sue parole.

La dichiarazione

«Se per i comuni limitrofi questa chiusura ha un impatto importante sulla popolazione, per Genga la problematica è doppia; si rischia di lasciare i circa 300.000 visitatori annui delle Grotte di Frasassi senza uno sportello Bancomat per ritirare il contante da spendere durante le loro visite», prosege Marinelli. «Le Grotte di Frasassi sono appunto uno delle attrattive turistiche più famose della Regione, nonché patrimonio mondiale, culturale e naturale dell’Unesco. Senza contare che a Genga non ci sono altre alternative in quanto non sono presenti altri istituti di credito e l’ufficio postale locale è aperto solo per tre mezze giornate a settimana e non ha neanche lo sportello Postamat». Una situazione che viene definita «inverosimile se si pensa che Frasassi è uno dei poli attrattivi marchigiani più conosciuti nel mondo».

Marinelli chiede aiuto anche alle istituzioni. «So che l’Amministrazione comunale di Genga si è mossa con solerzia prospettando diverse soluzioni a Intesa Sanpaolo per installare almeno uno sportello bancomat, ma se queste non venissero accettate dall’istituto di credito allora dovrebbero intervenire le istituzioni regionali che da sempre si muovono per promuovere Frasassi in Italia e nel mondo. Come si può pensare di vendere un prodotto come il nostro se poi il turista arriva e non ci sono neanche i servizi essenziali?», conclude.

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