Fabriano

Fabriano, oggi i funerali di Antonio Merloni. In tanti alla camera ardente

Il ricordo di Viventi, storico direttore del personale dell’Antonio Merloni spa: «È stato un grande uomo e un grande artigiano sempre attaccato alla fabbrica». Don Rotili: «Ha fatto tanto per la città»

Luigi Viventi all'uscita dalla camera ardente

FABRIANO – Tanti gli ex operai della Antonio Merloni Spa che hanno voluto tributare un ultimo saluto al loro “capo”, Antonio Merloni, l’imprenditore di Fabriano che si è spento a 93 anni nella giornata di sabato 12 dicembre. La camera ardente è stata allestita al piano terra della storica palazzina uffici di via Veneto per permettere a chiunque, nel pieno rispetto delle normative anti Covid-19, di poterlo salutare prima dei funerali.  

Antonio Merloni

Tra i primi, ieri, a giungere nell’abitazione per omaggiarlo, Luigi Viventi, storico direttore del personale dell’Antonio Merloni spa, nonché assessore regionale dal 2010 ai Trasporti e Servizi Sociali e in precedenza vicesindaco di Fabriano dal 1990 al 1995 nell’ultimo dei tre mandati di Merloni. «Per me è stato un grande uomo e un grande artigiano sempre attaccato alla fabbrica. Negli anni d’oro – racconta – c’erano i contratti di formazione-lavoro. Quando arrivava il periodo delle ferie Antonio era generoso e pretendeva per loro lo stesso trattamento di cui godevano i dipendenti fissi. Ha combattuto fino alla fine una battaglia che non poteva vincere – conclude Viventi – nonostante fosse il più grande terzista di elettrodomestici d’Europa. All’ultimo capì che la legge Marzano e l’amministrazione straordinaria erano l’unico modo per dare sostegno, ancora, ai suoi dipendenti».

E i suoi “ragazzi” non hanno mai speso parole cattive nei confronti di Antonio Merloni, neppure nei momenti più cupi e tristi. «Un grande tecnico, con una memoria impressionante, più veloce della calcolatrice», il ricordo di una tuta blu “merloniana”. Altri lo incontravano a messa, alla Misericordia, vicino casa. «Non voleva smettere e anche in questi anni parlava del suo sogno, di poter ricominciare l’attività un’altra volta». Il parroco don Umberto Rotili gli è stato molto vicino. «Sono stato da lui tutte le settimane, ci teneva molto a ricevere la comunione. Ha fatto tanto per questa parrocchia e per la città. È stato un aiuto prezioso per la comunità che oggi gli dirà grazie un’altra volta».

Il direttivo di Forza Italia lo descrive come «un pezzo di storia che ha segnato il destino di Fabriano, dalla gloria degli anni d’oro alle asperità della crisi economica». Claudio Biondi, storico esponente della Democrazia Cristiana, è stato assessore ai Lavori pubblici nei tre mandati da sindaco di Antonio Merloni. «Per me è stato un secondo padre. Ha fatto delle opere pubbliche il suo punto di forza – racconta – tenendo in modo particolare alla pavimentazione della città, agli impianti sportivi, senza dimenticare la sistemazione del palazzo del Podestà e le strade delle frazioni. Un uomo attaccato alla città al punto di averci messo anche dei soldi personali per sostenere chi aveva bisogno – conclude – e le associazioni».

Seppur con i limiti imposti dalla pandemia, saranno in tanti questa mattina, 15 dicembre alle 11, a voler partecipare ai funerali nella chiesa della Misericordia che saranno concelebrati dal vescovo della diocesi Fabriano-Matelica, monsignor Francesco Massara. Successivamente il feretro sarà tumulato nella tomba di famiglia nel cimitero di Albacina.

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