Fabriano

Da Fabriano fuggono giovani e stranieri: bye bye quota 30 mila residenti

La certificazione ufficiale, certamente non lusinghiera, giunge dalla verifica semestrale dell’ufficio Anagrafe del comune: 29.990 residenti al 30 giugno scorso

Veduta di Fabriano
Veduta di Fabriano

FABRIANO – Fabriano, ritorno al passato: fuggono giovani e stranieri. Si scende ufficialmente sotto quota 30 mila residenti. Non c’è nulla per essere felici, considerando gli alti tassi di disoccupazione. La città torna indietro di vent’anni e per la prima volta dal 2001 scende sotto quota 30 mila residenti, dopo aver superato otto anni fa anche i 32 mila.

La certificazione ufficiale, certamente non lusinghiera, giunge dalla verifica semestrale dell’ufficio Anagrafe del comune di Fabriano: 29.990 residenti al 30 giugno scorso, un ulteriore calo pari a 214 persone rispetto al dato di fine 2019 quando si era a 30.204. In maggioranza, le donne 15.589 contro 14.401 uomini. A fuggire da Fabriano, gli stranieri e i giovani.

Le persone di nazionalità estera ufficialmente residenti a Fabriano sono 2.970, ben 116 in meno rispetto al 31 dicembre 2019, distanti anni luce dal record fatto segnare nel 2013, quando si superarono le 3.800 unità. La popolazione fabrianese è sempre più anziana, con i giovani che, dopo aver completato il percorso di studi universitari, non ritornano più. Ma anche i coetanei che non studiano decidono sempre più spesso di lasciare la città. Un dato preoccupante e non il solo.

In teoria, nel 2022, in occasione del rinnovo del consiglio comunale, se sarà ufficialmente certificata la perdita della soglia dei 30mila residenti, si ridurrebbero gli scranni consiliari a disposizione, passando dagli attuali 24, a 16.

Dunque una situazione che aggraverebbe il già compromesso quadro della crisi economica che attanaglia Fabriano e il comprensorio dal 2008 e che ha prodotto circa 4 mila disoccupati e tantissimi che il lavoro neppure lo cercano più. Occorre un cambio di rotta e subito per evitare un declino di residenti che potrebbe determinare una nuova impennata di disoccupati visto che, alla lunga, anche la presenza capillare di scuole di ordine e grado potrebbe rivelarsi sovradimensionata.

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