Fabriano

Che Dio ci aiuti lascia Fabriano. Il sindaco attende risposta ufficiale, ma gli arriva la dura replica della Regione

L’approdo della fortunata fiction di Rai Uno è Fiano Romano. Una decisione che sembra ormai irreversibile visto che le scene in esterna si stanno già girando nel comune laziale. Se questa strada sembra esserci chiusa, il campo di gioco è spazzato dalla dura replica dell’assessore Pieroni a Santarelli

Il bar della fiction allestito al Loggiato San Francesco
Il bar della fiction allestito al Loggiato San Francesco

FABRIANO – Bye bye Che Dio ci aiuti a Fabriano. L’approdo della fortunata fiction di Rai Uno è Fiano Romano. Il sindaco, Gabriele Santarelli, attende ancora la risposta alla mail inviata alla casa di produzione Lux Vide, ma il dado sembra ormai tratto. In compenso, al primo cittadino – che nella sua mail tesa a richiedere l’ufficialità di un qualcosa, ha pensato bene di evidenziare, riportandola, l’ufficiosità pare della Lux Vide della motivazione dell’abbandono a Fabriano per colpa della Regione – dura replica dell’assessore Moreno Pieroni che non risparmia critiche e frecciate in modo diretto e non utilizzando la forma dei rumor, fatta invece da Santarelli.

Dunque, ci siamo. La quinta stagione della fiction Che Dio ci aiuti non sarà girata a Fabriano, ma a Fiano Romano. Una decisione che sembra ormai irreversibile visto che le scene in esterna si stanno già girando nel comune laziale. Se questa strada sembra esserci chiusa, il campo di gioco è spazzato dalla dura replica dell’assessore Pieroni al sindaco di Fabriano. «Caro Sindaco, mi preme ricordarle il recente incontro avvenuto nella sede dell’assessorato regionale l’11 luglio scorso, tra lei, il sottoscritto e il dirigente del Servizio Valorizzazione dei territori, Raimondo Orsetti dove ho da subito ribadito, come avevo peraltro già fatto alla casa di produzione Lux Vide, l’impegno della Regione a garantire risorse per 200.000 euro per la realizzazione della fiction tv “Che dio ci aiuti”, nonostante la consapevolezza che gli spot promozionali sulle Marche non sarebbero rientrati in questa dotazione, ma ritenendo in ogni caso che fosse importante mantenere un’immagine di promozione territoriale che viene veicolata con le riprese televisive e considerato l’alto numero di telespettatori».

Quindi, l’affondo. «Vorrei anche ricordare, però, dal momento che lei signor sindaco sembra avere memoria corta, che durante tale incontro si è riservato di verificare i costi del soggiorno in città della troupe che la Produzione della fiction aveva chiesto come contributo dell’Amministrazione comunale. La sua intenzione era quella di aggiornarci presto per definire in tempi rapidi una strategia comune. Aggiornamento che non mi è stato mai comunicato, ma solo attraverso i quotidiani e i social leggo oggi sue dichiarazioni che non fanno onore alla lealtà e alla sincerità e che neanche possono tentare di apparire come giustificazione agli occhi dei suoi concittadini».

Secondo Pieroni, «troppo comodo fare il solito scaricabarile nei confronti della Regione, che invece non ha proprio ragione di essere alla luce di quanto è veramente accaduto.  Il consiglio, quindi, è di assumersi le proprie responsabilità e di adottare atteggiamenti maturi e non di polemica piccina e strumentale. E ciò per rispetto della verità, ma soprattutto dei cittadini amministrati. Di più, considero il suo atteggiamento dannoso per la promozione turistica in materia di capacità di accoglienza nei nostri territori di produzioni cinematografiche». Una chiosa finale al vetriolo che, probabilmente, si riferisce alla “minaccia” di contenzioso adombrata dal primo cittadino di Fabriano e che potrebbe, quindi, rappresentare un ostacolo a futuri approdi di nuove produzioni cinematografiche in città.

Ti potrebbero interessare