Fabriano

Fedrigoni: la Uilcom ribadisce il proprio no rispetto alla nascita di Giano 1264

Il sndacato ribadisce la propria contrarietà rispetto alla decisione del gruppo di suddividere parte dello stabilimento di Fabriano e Rocchetta dal resto del'azienda

Lo stabilimento di Rocchetta di Fabriano
Lo stabilimento di Rocchetta di Fabriano del Gruppo Fedrigoni

FABRIANO – La segreteria territoriale della Uilcom Fabriano ribadisce contrarietà rispetto alla decisione del gruppo Fedrigoni ex cartiere Miliani per la suddivisione di una parte dello stabilimento di Fabriano e Rocchetta dal resto del gruppo, nonostante tutte le garanzie e le rassicurazioni pervenute da parte dei vertici aziendali. «La nuova società che prenderà il nome “Giano 1264” di fatto dividerà lo stabilimento di Fabriano in due parti, e porterà ad un innalzamento dei costi di base dello stabilimento per quanto riguarda la parte gestionale ed energetica», spiegano dal sindacato.

La posizione

Nel corso dell’incontro della segreteria territoriale è stato anche evidenziato come il processo di unificazione dei parametri di secondo livello di tutto il gruppo abbia avuto una brusca frenata contraria. «Oggi abbiamo una fase di stallo di un processo che era stato avviato con la unificazione del Premio di Risultato è che doveva nella seconda fase entrare nella definizione di tutti gli altri parametri. Lo slogan “We are One” con cui il gruppo Bain Capital si era annunciato oggi sembra essere stato dimenticato in un cassetto». Il sindacato «ritiene scorretto il comportamento aziendale che non rispetta gli impegni presi sin dall’inizio e ritiene troppo lento il meccanismo di valutazione di alcuni parametri territoriali negli stabilimenti marchigiani compreso Pioraco e Castelraimondo» Il tutto in una fase caratterizzata dalla forte domanda del fotoriproduttore «che sta costringendo i lavoratori di questo territorio a fare i salti mortali per rispondere alla domanda del mercato». Un aspetto certamente positivo in questo momento di crisi quasi generale, «ma a cui non corrisponde una corretta attenzione e delle risposte concrete da parte del management sulla sistemazione e sul riequilibrio interno al gruppo. In questa fase anche l’evoluzione grazie agli investimenti nelle macchine termoformatrici richiederà anche una normalizzazione della situazione con delle verifiche relative ai carichi di lavoro ed all’organizzazione del nuovo settore che saranno presto oggetto di un confronto tra le parti», si conclude la nota della Uilcom Fabriano.

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