Fabriano

Fedrigoni acquista Ritrama, fra investimenti e nuove commesse

Le buone notizie riguardano, dopo mesi di rumor improntati al pessimismo, anche l’Area Valori, vale a dire sicurezza e banconote prodotta nello stabilimento di Fabriano, con l'acquisizione di nuovi ordini che consentiranno il lavoro fino alla fine di aprile

Lo stabilimento di Rocchetta di Fabriano
Lo stabilimento di Rocchetta di Fabriano del Gruppo Fedrigoni

FABRIANO – Il day after l’acquisizione della Ritrama da parte della Fedrigoni Spa porta con sé alcune considerazioni sulle strategie che i proprietari americani, il fondo Bain Capital, sta portando avanti, commentate dai sindacati. «Manca la presentazione del piano industriale ufficiale, ma c’è da evidenziare come ciò che ci è stato detto negli ultimi incontri, vale a dire imminenti acquisizioni, ha trovato conferma con l’acquisto della Ritrama che, certamente, rafforza uno dei due asset sui quali la proprietà intende puntare maggiormente, come quello delle carte adesive. L’altro è quello delle Carte speciali», evidenziano le parti sociali.

Le buone notizie riguardano, dopo mesi di rumor improntati al pessimismo, anche l’Area Valori, vale a dire sicurezza e banconote prodotta nello stabilimento di Fabriano. «Stiamo partecipando a diverse aste e siamo in attesa di conoscerne l’esito. Nel frattempo, è stata vinta un’asta per la produzione di banconote per uno stato asiatico. Questo consente di avere lavoro certo fino a tutto aprile prossimo». Lavoro che non è a pieno regime, ma con razionalizzazioni in termini di ore lavorate e giorni di produzione effettivi a livello settimanale, che consente di non ricorrere ad eventuali ammortizzatori sociali, come la cassa integrazione. «La partecipazione ad aste per la produzione di banconote – dichiarano i sindacati – è segno che anche questo asset è al momento al centro dei progetti di sviluppo della Fedrigoni. Si sta tornando a investire in termini di partecipazione e ricerca commesse». A conferma di ciò, anche il fatto che non si faccia più menzione delle ricerche di partnership o, addirittura, cessione di questo importante segmento produttivo, soprattutto per il mantenimento dell’occupazione a Fabriano.

In ultimo, anche le sorti dello stabilimento di Castelraimondo in predicato di essere venduto, intenzione sempre smentita dalla Fedrigoni, sembrano volgere al sereno. A conferma che non si tratta solo di parole, la proprietà, infatti, ha effettuato degli investimenti in questo sito produttivo, in termini di nuovi macchinari di trasformazione che possano portare a un incremento dei livelli produttivi.

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