Fabriano

È di nuovo “Savana” in via Carlo Urbani, con l’aggiunta della ruspa dimenticata

Tornano a protestare i residenti della zona Borgo a Fabriano che sono pronti a rivolgersi all'Asur pur di ottenere una normale e cadenzata manutenzione del verde da parte del Comune

Ruspa abbandonata da un anno e finalmente rimossa

FABRIANO – «È trascorso un anno, ma la situazione è sempre la stessa». Sono sconsolati i residenti di via Carlo Urbani a Fabriano, zona Borgo, per le condizioni di in cui versano terreni comunali nei pressi delle loro abitazioni. «Sembra di stare nella Savana, con la novità di quest’anno della ruspa lasciata nel campo da un anno a questa parte», le loro parole. Chiesto un intervento da parte del Comune, «visto che la competenza è loro».

Dopo la forte protesta dello scorso anno, «gli operai comunali sono venuti a togliere le erbacce alte, ma non hanno bonificato per evitare che il tutto potesse ripetersi. Non solo – raccontano i residenti – hanno anche lasciato nel campo la ruspa. Nessuno è venuto a riprendere il mezzo comunale».

L’incuria in via Carlo Urbani a Fabriano

Dunque, incuria su incuria. «L’erba, non ci voleva un veggente, è tornata a essere altissima. Un rischio per i tanti bambini che risiedono nella zona. Serpi e zecche che se non si sta attenti possono entrare dentro casa. Dopo un anno, quindi, siamo punto e a capo, con l’aggiunta della ruspa che è rischia di attrarre i bambini e, naturalmente, possono farsi male».

La Savana fabrianese

La preoccupazione è molto alta. «Adesso diciamo basta. Perché non è escluso che possa accadere qualcosa di brutto. Ci sono molti animali nascosti fra la vegetazione alta. Siamo preoccupati perché potrebbero esserci anche delle vipere. Non siamo solo lamentosi e bravi a evidenziare gli errori. Della polemica politica non sappiamo che farcene. Vogliamo solo che i soldi che paghiamo con le nostre tasse possano portare a servizi puntuali e precisi. Una manutenzione che, comprendiamo bene la vastità del territorio comunale, non possa non essere effettuata in modo regolare e costante. Ora, con la bella stagione i nostri figli potrebbero giocare fuori in tranquillità e, invece, c’è questo spettacolo certamente non degno di una città creativa Unesco. Speriamo – concludono – che si possa risolvere tutto al più presto, altrimenti siamo pronti a rivolgerci all’Asur per evidenziare questa nostra sentita problematica».

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