Fabriano

Fabriano: Università, associazioni di categoria e Comuni per i giovani

Il progetto prevede una serie di azioni volte a prevenire e contrastare il disagio giovanile, a favorire la permanenza dei giovani sul territorio e a migliorare nel complesso la sua attrattività e la qualità del capitale umano

Fabriano, veduta

FABRIANO – Presentato Face the work 2.0, il nuovo progetto promosso dall’Anci che il comune di Fabriano, insieme ad altri partner, ha deciso di implementare nel territorio per una seconda fase. Il progetto prevede una serie di azioni volte a prevenire e contrastare il disagio giovanile, a favorire la permanenza dei giovani sul territorio e a migliorare nel complesso la sua attrattività e la qualità del capitale umano. «Siamo stati scelti fra i 20 progetti italiani più interessanti e grazie a un finanziamento da 185mila euro, cofinanziato dal comune di Fabriano, siamo pronti a implementare maggiormente le linee individuate nella prima fase del progetto. Prima fase che ci ha permesso di avere una forte sinergia, per la ricerca, con l’università di Urbino; attivato borse lavoro; prima edizione del Remake Festival; spazio di coworking FHub. Con il secondo bando, si approfondisce l’analisi di ciò che il mondo del lavoro chiede e le professionalità presenti nel territorio», dichiara l’assessore di Fabriano, Barbara Pagnoncelli.

Sarà attivato, quindi, un secondo corso di formazione, un corso di co-design del Remake Festival, vale a dire ampliare la partecipazione dei giovani del territorio per la parte progettuale e di svolgimento della manifestazione. Per il coworking ci sarà l’iniziativa Fab network, progetti che vengono messi in rete con il tessuto economico territoriale, diventando un volano per ricerca e sviluppo per le aziende che si trovano nel distretto economico fabrianese. Infine, attivazione tre borse lavoro: due per la parte della ricerca, una sulla linea della comunicazione sia per il coworking che per Remake festival.

Il secondo bando prevedeva, inoltre, un gemellaggio con un Comune interessato al progetto, ma che ancora non avesse implementato il tutto. «Abbiamo deciso di gemellarci con il comune di Valdengo, in provincia di Biella, del distretto del tessile. Abbiamo diversi punti di contatto e deciso, quindi, di presentare candidatura congiunta e una parte delle nostre azioni del primo bando saranno trasferite nel comune piemontese, grazie anche ai nostri partner: Città studi di Biella, università Urbino, microclima, lokendil, Fhub coworking, solo per citarne alcune. Per ottimizzare il tutto, abbiamo attivato un tavolo di progettazione e condivisione con Confindustria, Cna, Confartigianato, Confcommercio e gli istituti superiori. Le scuole collaboreranno per l’indagine sociale, le associazioni di categoria per la condivisione del progetto con le aziende del territorio», conclude l’assessore di Fabriano, Pagnoncelli.

«Siamo molto felici di continuare la collaborazione, crediamo molto in questa tipologia di progetti. Si parte con il percorso formativo che rilascerà crediti universitari, partirà a distanza considerata l’emergenza pandemica da Coronavirus», ha specificato il professore dell’Università di Urbino, Eduardo Barberis.

«FaCe the Work, nato dal bando Anci ReStart, è un progetto di innovazione sociale rivolto ai giovani 18-35 anni del territorio montano della Provincia di Ancona e, per alcuni aspetti, a quelli della Provincia di Macerata. Partiremo dai risultati della prima fase svolta nel 2018, nello specifico del disallineamento fra domanda e offerta di lavoro. Per questo abbiamo deciso di focalizzarci su questo tema, in particolare sulle competenze presenti e quelle di cui le aziende avrebbero bisogno. Ricerca portata avanti con il questionario e con interviste a imprenditori locali, stakeholder come centro per l’impiego e associazioni di categoria. Il tutto per poi calibrare i percorsi di formazione e renderli, quindi, adatti alle esigenze del territorio. Idee in azioni, competenze trasversali per lo sviluppo delle imprenditorialità, questo il percorso formativo gratuito che abbiamo ipotizzato e che vedrà la partecipazione di 30 giovani, la metà fabrianese», evidenzia Nico Bazzoli.

«Il questionario sarà suddiviso in 4 macro aree: anagrafica; percorso formativo; lavoro che a sua volta si compone in: area occupati, area tirocinanti/stagisti/borsa lavoro/, area studenti universitari e area disoccupati; condizione economica per capire il livello di soddisfazione dei giovani intervistati», conclude Alba Angelucci.

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