Fabriano

Fabriano, senza sosta le polemiche post-consiglio comunale

Botta e risposta fra i gruppi di minoranza e quello di maggioranza. Due comunicati stampa rilasciati a poca distanza l'uno dall'altro, oltre agli immancabili post su Facebook

Una veduta di Fabriano

FABRIANO – Non accennano a placarsi a Fabriano le polemiche post-consiglio comunale del 12 settembre scorso. Maggioranza e opposizioni continuano a rimbeccarsi a mezzo comunicati stampa e/o sui social network.

I primi a rilasciare una nota stampa, in modo congiunto, sono stati i gruppi di opposizione Fabriano Popolare; Fabriano Progressista; Partito Democratico e Scattolini Vincenzo – Coalizione Scattolini – F.d.I – Lega Nord.
«Un’altra pagina oscura, che sconcerta ma non sorprende, purtroppo. I paladini della politica dal basso, dell’uno che vale uno, hanno dimostrato una totale assenza di cultura democratica. Il M5S pensa di possedere una sorta di “diritto d’autore” sull’azione politica e sui problemi di Fabriano, tanto che per bocca del suo capogruppo, William Giordano, ci ha ammonito prima dichiarando voto contrario dell’intero suo gruppo, poi dopo la sospensione chiesta dal Sindaco, con un ridicolo e grottesco “non deve ripetersi più”, a non presentare atti consiliari sui temi e gli argomenti toccati dal loro programma elettorale.

È la realtà dei fatti, e sono i nostri concittadini, giorno dopo giorno, a chiederci di occuparci dei loro diritti. Aspettatevi, quindi, sempre più interpellanze, interrogazioni e mozioni, alle quali dare risposta. Il Sindaco Gabriele Santarelli non può derubricare questa pagina oscura come una leggerezza dettata dall’inesperienza dei suoi sodali. Il re è nudo: le basi della democrazia o si conoscono, o non si conoscono, non vi sono vie di mezzo o maldestre giustificazioni da accampare».

Attacco anche alla presidente del consiglio comunale, Giuseppina Tobaldi, «la quale non ha stigmatizzato le parole arroganti del suo capogruppo, manifestando una mancanza di sensibilità istituzionale che collide con il suo ruolo di garanzia. La maggioranza non pretenda di avocare a sé le prerogative e i diritti delle opposizioni. Così funziona in democrazia! Diversamente si può fare a meno di convocare il Consiglio Comunale, instaurando, nei fatti, la dittatura democratica della maggioranza».

La replica del gruppo consiliare pentastellato non si è fatta attendere. «È vero, gli esperti della politica siete voi. Non c’è dubbio che abbiate più esperienza di noi di consiglio comunale. Ma se noi dovessimo comportarci come dite voi, noi non potremmo mai essere quel cambiamento che tutti auspicano, non potremmo essere quella novità tanto attesa. Quella che per voi è ingenuità, per noi è discussione collettiva. Quello che per voi è inesperienza, per noi è la maturità di ascoltare tutti. Quello che per voi è stata una figuraccia, per noi è stato un altro modo di affrontare la questione e risolverla. Noi non vogliamo parlare dei problemi tanto per parlarne, noi siamo stati chiamati e votati democraticamente per risolvere quei problemi e lo faremo, con tutte le nostre forze e con tutta la nostra determinazione.

Oggi nella maggioranza, ma forse non ve ne siete accorti, noi viaggiamo all’unisono. Noi parliamo, ragioniamo e discutiamo come gruppo e non come correnti o fazioni. Nessuno di noi ha interessi o obiettivi di parte o personali, ma camminiamo tutti insieme verso un unico obiettivo che è il bene di Fabriano e della sua collettività».

Quindi, il passo di lato, con ammissione dello sbaglio, ma rivendicazione sull’autonomia futura. «Noi in consiglio comunale dovevamo trovare un modo per darvi un segnale e alla fine, come nostro solito, con la discussione l’abbiamo trovato. Da ex minoranza ci scocciava che potevate far vostre delle mozioni di cui noi parliamo da anni e non dalle ultime elezioni, abbiamo sbagliato a dire “ve le bocciamo per farvelo capire” può darsi, anzi sicuro, ma con il dibattito e la dialettica che è parte di noi abbiamo ridiscusso e trovato la strada condivisa. È impreparazione? ingenuità? no, non lo è. È buona fede e determinazione a voler ottenere quello che vogliamo e che è scritto nel nostro programma e se per fare questo dobbiamo fare un passo di lato, noi lo facciamo e andiamo avanti perché il nostro obiettivo è cambiare le cose.

Quindi cara e, in parte, vecchia politica noi non sogghigniamo degli errori altrui, ma impariamo anche dai nostri per trovare soluzioni nuove e mai intraprese, per risolvere quello che voi in decenni non siete riusciti a fare. Quindi ben venga la discussione, ben vengano le proposte e le collaborazioni, ma adesso più che mai sapete dove vogliamo andare noi e se è anche la vostra strada noi non possiamo che esserne felici».

Ti potrebbero interessare