FABRIANO – Secondo appuntamento estivo per l’iniziativa “Insieme a tavola per solidarietà”, ideata dai titolari di Ristorart Fabrizio Palanca e Simone Chiodi in collaborazione con il Comune di Fabriano e la Diocesi Fabriano – Matelica, per sostenere le frazioni del territorio fabrianese. Dopo l’appuntamento del 7 agosto a San Donato con l’intero ricavato donato per la ristrutturazione del campanile della chiesa parrocchiale, domani 24 agosto alle 20 si replica a Castelletta. Il ricavato di questa seconda sera sarà impiegato per il rifacimento della facciata principale della chiesa di Santa Maria in Costantinopoli presente nella frazione di Fabriano.
Le dichiarazioni
Il sindaco di Fabriano, Daniela Ghergo, ha sottolineato l’importanza di un’iniziativa in cui la solidarietà non è solo beneficenza, «ma un mettere a disposizione il proprio saper fare per aiutare il territorio in cui noi tutti viviamo. A nome di tutta l’Amministrazione faccio un plauso per un’iniziativa di questa importanza in cui la solidarietà diventa attiva e partecipazione, nel corso delle varie serate infatti ci sarà anche la possibilità di presentare ulteriori progetti rivolti alla valorizzazione del nostro territorio». Secondo i titolari di Ristorart, Fabrizio Palanca e Simone Chiodi, promotori in passato di altre iniziative benefiche, «anche questa seconda cena sarà un’occasione per stare insieme mangiando buon cibo e nello stesso tempo si avrà la possibilità di raccogliere una cifra che sarà totalmente devoluta alla Curia per il rifacimento della facciata principale della chiesa di Santa Maria in Costantinopoli. Chi vorrà, oltre a gustare la cena, potrà anche partecipare portandosi a casa una maglietta ricordo con un’offerta libera. L’importanza di questa iniziativa nasce proprio dalla sinergia tra più soggetti. Noi mettiamo in campo la nostra abilità nel preparare ed organizzare la cena, ma ovviamente è essenziale l’aiuto di tutti i soggetti in campo, solo insieme infatti e condividendo i progetti possiamo veramente fare qualcosa di utile per le nostre frazioni», hanno concluso Palanca e Chiodi.
