Fabriano

Fabriano: Sciopero per il clima, un successo di partecipazione

Piazza del comune invasa da giovani e giovanissimi, ieri mattina, 15 marzo, dalle nove alle undici, che hanno raccolto l'appello di Greta Thunberg, da poco nominata per il Nobel per la pace, a mobilitarsi riguardo l'inefficienza dei percorsi istituzionali intrapresi per contenere il fenomeno del riscaldamento globale

Gli studenti in piazza

FABRIANO – Un successo in termini di partecipazione per lo sciopero globale per il clima che ha portato tanti studenti di Fabriano in piazza. Piazza del Comune invasa da giovani e giovanissimi, ieri mattina, 15 marzo, dalle nove alle undici, che hanno raccolto l’appello di Greta Thunberg, da poco nominata per il Nobel per la pace, a mobilitarsi riguardo l’inefficienza dei percorsi istituzionali intrapresi per contenere il fenomeno del riscaldamento globale.

A gran voce hanno rivolto l’appello ai Governi di smettere di prendere tempo con lo slogan «vogliamo riprenderci il futuro che ci spetta!». E la città sembra avere accolto in modo positivo la giornata assieme al bisogno di scioperare dei ragazzi.

Dietro l’organizzazione del festival troviamo le varie realtà associative giovanili del territorio: il collettivo artistico “Microclima”, il collettivo studentesco “Zona Critica”, assieme agli scout. «I messaggi di responsabilità ambientale, richiesta di una produzione sostenibile e di controllo delle emissioni di CO2 sono stati espressi in maniera esemplare: da tanto non si vedeva una giornata politica a Fabriano che riuscisse a essere insieme chiara e inclusiva. I giovani ci hanno sorpreso, erano preparati sulla questione globale e sui nostri problemi concreti locali e hanno idee chiare su come organizzarsi in futuro», hanno commentato gli organizzatori della giornata di mobilitazione.

«Puntano quindi alla complessa ambizione di riattivare la politica sui temi del riscaldamento climatico, della cura del territorio, della responsabilità sul lungo termine che troppo spesso viene tralasciata in quanto non sentita come urgente, o fagocitata da interessi personali interni alla classe dirigente ed industriale. Per fare ciò dovranno confrontarsi con l’istituzione locale e dimostrare intelligenza politica, ma i segnali dalla giornata di ieri sembrano puntare nella direzione giusta».

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