Fabriano

A Fabriano riparte Airforce: pronte tutte le misure di sicurezza, «ma serve vero aiuto dallo Stato»

Urbano Urbani, titolare dell'azienda che produce cappe aspiranti e piani cottura, non nasconde le incertezze legate alla fase 2

Ingresso Airforce

FABRIANO – Non solo le grandi aziende. Domani, 4 maggio, ripartenza anche per le medie e piccole imprese che da sempre rappresentano la vera ossatura del distretto economico di Fabriano. Fra queste, Airforce, azienda con circa 110 dipendentinel 2009, erano 65 – che produce cappe aspiranti e piani cottura, spesso e volentieri molto innovativi, con un’altissima percentuale di esportazioni. Nel suo portfolio clienti, quattro fra i maggiori produttori europei di cucine. Intanto sono state rafforzate tutte le misure di sicurezza per tutelare la salute dei lavoratori o, come li chiama il titolare Urbano Urbani, «i miei ragazzi».

Airforce, a causa dell’emergenza dovuta alla pandemia Covid-19, è chiusa dal 25 marzo. Il codice Ateco del comparto degli elettrodomestici non è stato ricompreso nei Dpcm firmati dal Presidente Giuseppe Conte, fino a quello che entrerà ufficialmente in vigore domani, l’avvio della cosiddetta Fase 2. «Abbiamo ulteriormente rafforzato le misure di sicurezza, che già avevamo attuato prima della chiusura, e che da domani seguono il protocollo sottoscritto a livello nazionale fra Governo, parti sociali e associazioni di categoria», conferma Urbani.

Le principali misure sono l’igienizzazione in tutti i locali dell’azienda, una volta a settimana, e nei bagni e nel locale di socializzazione dove potranno entrare due dipendenti per volta, tutti i giorni. Poi, misurazione della temperatura all’ingresso, entrata scaglionata per evitare assembramenti e uscite senza più la necessità di timbrare il cartellino, sempre per il medesimo motivo. Fornitura di dpi: mascherine, mascherine facciali, guanti e gel igienizzanti, riorganizzazione delle varie fasi di lavoro, soprattutto quando non è proprio possibile il distanziamento sociale, con l’implementazione di teli divisori in lexam, consigliati dal medico aziendale, che sono anche mobili, quindi da spostare a seconda del modello che viene prodotto. I colletti bianchi che continueranno a lavorare molto più in smart working, con razionalizzate presenze in ufficio. Gli accessi esterni, come per il carico e scarico merce, possono avvenire solo se si è in possesso di propri dpi.

L’innovativa cappa made in Airforce

«Domani, prima di iniziare a produrre, sarà svolta la formazione a tutti i nostri ragazzi, in modo tale che tutto ciò che ci compete sia perfettamente implementato. Certo, poi, è anche una questione di fortuna. Un nostro lavoratore asintomatico potrebbe anche capitare, ma ciò che ci compete – sia chiaro – è stato attuato alla lettera, come l’attuale normativa prevede», evidenzia l’imprenditore fabrianese. «Lungo tutte queste settimane ci siamo sentiti spesso con i miei ragazzi e, non lo nascondo, mi hanno trasmesso tanto coraggio. Sono pronti a ripartire, in sicurezza, ma ripartire. A fare sacrifici per contribuire a una sana e corretta ripartenza».

Già, la ripartenza, come sarà? «Chiaramente si sono accumulati gli ordinativi relativi ai mesi di aprile e quelli già calendarizzati per maggio, oltre alle poche giornate di marzo. Diciamo che per un mese, si lavorerà certamente a un ritmo sostenuto. Dopo? Occorre verificare come risponderanno i mercati visto che in tutto il mondo la ripartenza dopo il lockdown varia da Paese a Paese, con nazioni che, di fatto, non si sono mai fermate. Il mio auspicio è che i nostri clienti riprendano presto e a pieno regime. Il lockdown peserà molto sul nostro fatturato, che difficilmente sarà recuperato nel corso di quest’anno. Ho la sensazione che si tornerà indietro di anni in termini di fatturato», evidenzia Urbano Urbani.

Un altro aspetto importante sarà quello relativo alla velocità. «Dobbiamo essere pronti ad assistere i nostri clienti su tutto per non perdere quote di mercato, ma anzi acquisirne altre. Si apre uno scenario nuovo e, per certi versi, inedito. Se riusciremo a sollevarci, sarà solo per la forza di tutti i nostri dipendenti». Airforce si è sempre contraddistinta per una grande cura del cliente, «continuerà, ma a distanza. Infatti, abbiamo potenziato la sala della videoconferenza».

Uno dei nuovi modelli prodotto da Airforce

E lo Stato? «Abbiamo anticipato noi la cassa integrazione ai dipendenti per le lentezze dello Stato, togliendo ulteriormente liquidità alle casse aziendali, ma garantendo un reddito ai nostri dipendenti. Se ci aiutasse il Governo, ma realmente, con iniezione di liquidità anche a fondo perduto, soprattutto per azienda sane a livello finanziario, probabilmente potremmo riprendere presto il passo che avevamo prima di questa pandemia».

Intanto, domani si riparte con molte incognite, ma sapendo che il fattore umano, «i miei ragazzi», può fare la differenza, eppure forse potrebbe non essere sufficiente «se non ci sarà un piano nazionale di ripartenza, serio e concreto».

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