Fabriano

Fabriano, resta in carcere la mamma che ha ferito la figlia minorenne

Questa la decisione del Gip del Tribunale di Ancona, Antonella Marrone, comunicata all’avvocato difensore della donna, Simone Molinelli. Il legale sta preparando il ricorso che sarà depositato dopo Capodanno

Ospedale di Fabriano

FABRIANO – Custodia cautelare in carcere per la mamma, che dopo una lite in famiglia, ha accoltellato all’addome la figlia 17enne, nella loro casa del centro storico di Fabriano. Questa la decisione del Gip del Tribunale di Ancona, Antonella Marrone, comunicata all’avvocato difensore della donna, Simone Molinelli. Il legale sta preparando il ricorso che sarà depositato dopo Capodanno.

La madre nella cella del carcere femminile di Pesaro-Urbino a Villa Fastiggi. La figlia minorenne in ospedale. Così si concluderà il 2017 per questa famiglia di Fabriano che è balzata agli onori della cronaca la sera del 26 dicembre scorso. Da quando cioè, a seguito di una lite fra le due, la madre ha ferito la figlia, colpendola con un coltello all’addome.

I carabinieri, intervenuti sul posto, hanno arrestato la donna con l’accusa di lesioni personali. Mentre la figlia, soccorsa dal 118 dell’ospedale Engles Profili di Fabriano, è stata ricoverata nel presidio ospedaliero cittadino. Le sue condizioni sono in miglioramento, la lama non ha colpito alcun organo vitale. Se il decorso procederà come sperano i medici, non è escluso che entro la fine della prossima settimana, la studentessa 17enne possa far rientro a casa. Ad attenderla il padre, separato dalla moglie, e il fratello maggiorenne.

Entrambe le protagoniste di questa vicenda sono comprensibilmente sotto choc. La madre continua a non darsi spiegazioni rispetto a ciò che è accaduto. E la figlia che nutre sentimenti contrastanti nei confronti della propria madre. Una situazione molto complicata che, necessariamente, sarà seguita e accompagnata anche dagli operatori specializzati dei Servizi sociali del comune di Fabriano.

Il legale della donna sperava in un esito diverso rispetto alla richiesta di scarcerazioni avanzata, in via subordinata il divieto di avvicinarsi alla figlia. Proprio perché si è trattato di un reato colposo, caratterizzato dall’assenza di volontà.

Ma il magistrato l’ha pensata diversamente. La donna resterà in carcere, in attesa dell’esito del ricorso che il legale di Fabriano sta approntando.

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