Fabriano

“Rise Up” sta dando i suoi frutti: lo stabile di Attiggio occupato al 75%

Marcia spedito il progetto nato a Fabriano per affrontare povertà e marginalità che insistono sul territorio dell’Ambito Sociale 10. Al centro l'emergenza abitativa per famiglie a rischio o sotto sfratto

Un momento della presentazione di Rise Up

FABRIANO – Pensare all’emergenza abitativa coadiuvandola con percorsi di formazione per un pieno reinserimento nella società. Dunque, partire dalle risorse delle persone, “rigenerarsi” e trovare una nuova strada da percorrere nella vita. Questo il senso profondo del progetto “Rise Up” che a Fabriano sta già dando i primi frutti. Social housing all’interno della comunità fabrianese attraverso un percorso di crescita e formazione professionale, in maniera tale da poter ricostruire un percorso umano e lavorativo. Il progetto è sostenuto da Fondazione Cariverona.

«In questo momento lo stabile di Attiggio a Fabriano – evidenzia il coordinatore di Ambito Lamberto Pellegrini – è occupato per il 75%. Per quanto riguarda la quarta unità abitativa, al momento sono al vaglio le domande presentate da parte del team degli operatori. Ricordiamo che recentemente il nostro territorio è stato pesantemente investito dal problema degli sfratti, ma le politiche del governo, con Rei prima e Reddito di cittadinanza adesso, sono state funzionali a una riduzione delle problematiche anche per noi».

Un problema da affrontare è legato alla risoluzione delle problematiche di tre famiglie uscite dai centri di accoglienza, che a seguito di alcuni decreti governativi sono fuori dal percorso di assistenza. E quando ci sono minori in queste famiglie c’è l’esigenza di intervenire seguendo le linee guida del progetto. «Non entreranno all’interno dello stabile di Attiggio, ma saranno incluse nel cuore del progetto perché sono residenti sul territorio e devono essere prese in carico dai servizi sociali. Per loro quindi un corso di professionalizzazione e tirocini di inclusione sociale. Sono entrate nel progetto anche le donne oggetto di violenza, quindi una mission del progetto sempre più accogliente».

Raccogliere, Redistribuire, Rigenerare, Responsabilizzare: questi i cardini del progetto Rise Up, la missione di un progetto che sta mettendo al centro famiglie a rischio o sotto sfratto. Un format di intervento integrato che vede partecipare soggetti pubblici e non, che insistono nel territorio dell’Ambito Sociale Territoriale 10. Il progetto “Rise Up” parte all’interno del tavolo previsto dal protocollo d’intesa per la realizzazione di un sistema integrato di azioni e risorse a sostegno dei singoli e famiglie in difficoltà attraverso l’istituzione di un osservatorio sulla povertà. Obiettivo quello di applicare i concetti del “welfare generativo”, welfare che sia in grado di rigenerare le risorse disponibili, responsabilizzando le persone che ricevono aiuto, al fine di aumentare il rendimento degli interventi delle politiche sociali a beneficio dell’intera collettività.

«Il progetto per noi è stato ed è una rete ancora più solidale che si è unita attorno a una progettualità comune – conclude Pellegrini – quindi anche per noi è stata la costruzione di un laboratorio di rapporti. Un rapporto integrato che cambia e muta il linguaggio del volontariato che va oltre i limiti conosciuti».

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