Fabriano

Fabriano: Primo anno di attività dell’assessore allo Sport, Impianti sportivi, Associazioni e Affari legali

L'assessore, Francesco Scaloni, parla degli impianti sportivi e della loro manutenzione. E anche dei fondi recuperati per le casse comunali per gli affitti che da tempo non erano più riscossi con regolarità

L'assessore Francesco Scaloni

FABRIANO – Primo anno di attività per l’assessore di Fabriano, Francesco Scaloni, che ha le deleghe allo Sport, Impianti sportivi, Associazioni, Affari legali.

Partiamo dallo Sport, come è andata?
«Ho organizzato il mio lavoro suddividendolo in due macro-aree: rapporti con le società sportive e gli impianti sportivi. Per il primo tema, ho fatto capire da subito che la mia presenza e quella dell’Amministrazione comunale non sarebbe mai mancata. I rapporti sono stati ottimi fin da subito. C’è stata grande collaborazione con tutti e i frutti si sono visti fin da subito».

Per gli impianti sportivi?
«Su questo aspetto, si sono registrate maggiori problematiche. E ciò non tanto per la gestione, ma proprio sulla valutazione degli stessi. È una situazione deprimente perché non si è fatta l’ordinaria manutenzione e, purtroppo, i problemi non sono mancati. Abbiamo iniziato dalle palestre, oltre al PalaGuerrieri per la squadra di Basket e il Campionato che disputa, si è proceduto alla ristrutturazione del PalaCesari di una parte abbondante della stessa. Abbiamo partecipato a un bando del Coni per la riqualificazione della vecchia piscina. Il progetto è quello di dar vita a una struttura polivalente. Un altro bando al quale abbiamo partecipato riguarda la pista di atletica. Speriamo di vincerli entrambi per mettere mano a questi altri due obiettivi».

Passiamo alla delega agli Affari legali. Il contenzioso è ancora alto?
«Sport e Affari legali sono connessi. Infatti, ho messo mano per il recupero dei crediti vantati del Comune per tariffe e canoni di affitto che, per i più svariati motivi, non sono stati pagati. Per le società sportive recuperate risorse per circa 25mila euro. Lo stesso dicasi per gli immobili comunali dati in affitto. In questo caso, le risorse recuperate sono circa 46mila euro. Ho riscontrato che ci sono stati dei casi in cui da almeno cinque anni nessuno richiedeva più i canoni».

 

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