Fabriano

Fabriano: presentato il 7° rapporto sull’imprenditorialità nelle Marche

Il presidente della Fondazione Aristide Merloni, Francesco Merloni, ha posto l'accento sulle opportunità offerte dal programma per il rilancio economico NextAppennino

Incontro Fondazione Aristide Merloni

FABRIANO – «La vivacità imprenditoriale nel manifatturiero e nelle start-up innovative è meno evidente nelle aree interne e in quelle colpite dagli eventi sismici del 2016. Per questo assumono particolare importanza le iniziative per sostenere la nascita e lo sviluppo di imprese in queste aree e le risorse messe a disposizione dal NextAppennino: il programma per il rilancio economico e sociale delle regioni del Centro Italia colpite dai terremoti del 2009 e del 2016 finanziato dal Fondo Complementare al PNRR per le Aree Sisma. La dotazione di risorse del programma è di 1 miliardo e 780 milioni, 700 dei quali saranno destinati a sostenere l’avvio e lo sviluppo delle imprese». Lo ha evidenziato Francesco Merloni nel suo intervento durante la presentazione del settimo Rapporto sull’imprenditorialità nelle Marche, frutto della collaborazione fra la Fondazione Aristide Merloni e il Centro per l’Innovazione e l’Imprenditorialità dell’Università Politecnica delle Marche questo pomeriggio a Fabriano. Per NexAppennino la responsabilità degli interventi è affidata ad una Cabina di Coordinamento composta dal Commissario Straordinario per la ricostruzione post sisma 2016, che la presiede, dal responsabile della Struttura Sisma Abruzzo 2009, dal Capo Dipartimento Casa Italia, dai presidenti delle Regioni AbruzzoLazioMarche e Umbria e dai rappresentanti dei sindaci delle quattro regioni. Fra i componenti anche la Fondazione Aristide Merloni, che contribuisce alla divulgazione delle opportunità offerte dai bandi in oggetto, nei confronti delle imprese del territorio. «Voglio sottolineare che si tratta di un’occasione unica per promuovere lo sviluppo economico e sociali delle nostre comunità; sia per l’entità delle risorse messe a disposizione, sia in considerazione della situazione di generale incertezza e difficoltà nella quale ci troviamo», ha proseguito Merloni. «La Fondazione Aristide Merloni continuerà a fornire il proprio contributo allo sviluppo economico e sociale di queste aree, sia attraverso azioni di informazione e riflessione, come quella di questo pomeriggio, sia attraverso le attività di analisi e di studio, sia attraverso azioni concrete di formazione e promozione dell’attività imprenditoriale», ha concluso.

Il rapporto

Inflazione e crescita dei costi dell’energia e delle materie prime incidono sull’andamento negativo nel primo semestre 2022 nel trend di crescita delle iscrizioni di nuove attività nelle Marche: -10,5%. Mentre aumentato del 55,3% le cessazioni. Entrambi i dati sono più alti delle medie nazionali: iscrizioni -4,2%, cessazioni +8,8%. Le province di Pesaro e Urbino e Ancona registrano la riduzione più contenuta di nuove imprese (rispettivamente -4% e -7%). Al contrario, la riduzione più marcata si registra in provincia di Fermo (-25%). Ascoli Piceno e Macerata entrambe -11%. Il saldo tra iscrizioni e cessazioni nel primo semestre 2022 è negativo in tutte le province: Macerata +158% (comprese quelle d’ufficio); Ancona +37%; Pesaro Urbino +29%; Fermo +18%; Ascoli Piceno +3%. A differenza del primo semestre dell’anno precedente, nel 2022 tutti i principali settori hanno registrato un incremento delle cessazioni di impresa. L’aumento più consistente delle cessazioni si osserva nel settore delle costruzioni (+79,9%) seguito dal settore del noleggio, agenzie di viaggio e servizi di supporto alle imprese (+77,9%). Si registra una crescita significativa delle cessazioni anche nei casi dei servizi di alloggio e ristorazione e nelle attività professionali, scientifiche e tecniche.

Start-up e Spin-off

Nelle Marche a fine 2021 risultavano iscritte e presenti nel registro come start-up innovative 359 imprese, pari al 2,8% del totale nazionale. Le province che mostrano la maggiore vivacità sono Macerata (77 di cui 33 nel 2021) e Ancona (103 di cui 31 nel 2021), seguite da Ascoli Piceno (84 di cui 24 nel 2021), Pesaro e Urbino (60 di cui 20 nel 2021) e Fermo (35 di cui 13 nel 2021). Anche nelle Marche, al pari dell’Italia, si osserva un rallentamento nella costituzione di spin-off universitari negli ultimi anni, sono a fine 2021: 101 di cui 35 cessati (Università Ancona 55; Camerino 30; Urbino 11; Macerata 5). L’area di attività principali è: servizi per l’innovazione, dell’ICT, life science, e dell’energia e dell’ambiente (Figura29).

Le imprese femminili

Le imprese femminili registrate nel 2021 nelle Marche sono 38.291 in calo di 534 unità sull’anno precedente (-1,38%, superiore alla media nazionale +0,19) e rappresentano il 23,14% delle imprese marchigiane totali (22,13% media nazionale). Scorporando il dato per Province a fine 2021: Ancona ha 10.440 imprese femminili (-0,39 sull’anno precedente); Macerata 8.883 (-0,57%); Pesaro Urbino 8.403 (-0,34%); Ascoli Piceno 5.670 (+0,30%); Fermo 4.895 (+0,89%). Il settore con maggiore presenza di imprese femminili è quello del commercio all’ingrosso e al dettaglio con 8.188 imprese, seguito dall’agricoltura, silvicoltura e pesca con 7.004 imprese e attività manifatturiere con 3.996 imprese. Questi 3 settori insieme rappresentano più del 50% delle imprese femminili marchigiane. Il settore delle costruzioni è quello con tasso di femminilizzazione minore nonostante siano presenti 1.037 imprese in questo ambito.

© riproduzione riservata